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Cimiteriale sonetto

L'altro giorno che ero al camposanto
per portare ad un mio defunto un fiore
vidi una donna immersa in un gran pianto
che esprimeva un profondo suo dolore.

Lucidava con senso di rimpianto
la foto sulla tomba con vigore,
ed io mi son portato a lei daccanto
chiedendole chi fosse quel signore.

"È mio marito" detto mi ha piangente
"e ogni volta gli lucido il ritratto
perché questo è sollievo alla mia mente

e di sua vita mi riporta ratto
a un ricordo che sempre al cuor mi torna...
di quando lucidavo a lui le corna!"

 

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5 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 13/03/2014 22:47
    C'è niente da fare. Il sonetto è e resterà sempre lo strumento più sottile e raffinato per illustrare la satira e per evidenziare l'ironia. Viva i Normanni, allora, e la Scuola Siciliana che l'introdusse in Italia.

5 commenti:

  • Marcello Piquè il 09/10/2012 08:48
    mi risulta che i cimiteri siano più efficaci delle agenzie matrimoniali
  • mauri huis il 18/06/2012 19:27
    Bellissime le due quartine, un po' forzato il resto, ma rinunciando a qualche endecasillabo maggiore in favore di qualche minore tutto si aggiusterebbe senza troppo sforzo, variando anche così un po' il ritmo. Ad ogni modo complimenti lo stesso per l'idea e per la tecnica.
  • loretta margherita citarei il 02/05/2012 06:30
    ironica poesia, da barzelletta sulle vedove inconsolabili, piaciuta molto
  • Anonimo il 02/05/2012 00:38
    Neanche al cimitero si può star tranquilli!... ***** Franco
  • Ellebi il 02/05/2012 00:37
    Cobra sei davvero velenoso. Saluti

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