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Passato

Passato, come un pescator mediante la sua lenza,
nelle profonde, assennate acque dell'esperienza,
brama il tesor della sua coscienza,
poichè impervio è il viver l'esistenza.

Non pesci egli pesca,
ma ricordi dai quali non sa come s'esca,
memorie anteriori di Luce o dolore,
che tranquille, indisturbate sguazzan nel suo cuore.

Tempo che scorse nelle sue dimensioni,
libero e immutato il qual non ha padroni,
perduto non dimenticato,
dotto maestro dell'ineluttabile fato.

Dal passato l'uomo impara,
ad affrontar le strade, che l'ignoto avvenir prepara,
l'erta coltre di enigmatiche nuvole,
dall'entità cangevole,
nelle qual neppur un raggio fievole,
riesce a lumeggiar il labile, inconfutabile destino.

 

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5 commenti:

  • Francesca La Torre il 09/05/2012 19:19
    bella, molto ben scritta, logicamente mi ha colpito: "inconfutabile destino"!
  • Alessandro il 09/05/2012 00:23
    Imparare pescando dai ricordi, prepararsi a proseguire nell'impervio sentiero della vita, sempre sul chi vive, pronti ad affrontare l'imprevedibilità del destino. Piaciuta molto
  • loretta margherita citarei il 08/05/2012 16:09
    molto bella apprezzatissima
  • Anonimo il 08/05/2012 13:49
    Così è per tutti e per tutti una volta sola. ***** Franco
  • Anonimo il 08/05/2012 13:24
    bellissima e molto profonda.
    "il labile e incofutabile destino"
    meravigliosa

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