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La ballata del cacciatore e della fiera

Un azzurro eterno avvolgeva la terra
sotto il Cielo dei Titani e dei Demoni,
ed un mare che lentamente
prendeva a cantare.

Solo il Cielo è immortale.
E il ruscello che attraversava
per intero la selva, lo sapeva.
Solo il Cielo è terra ferma in mare aperto,
riflesso di un dio
che si è perso nell'universo.

Solo il Cielo è immortale.
E il narciso che si specchiava
nelle acque diafane, e che
vedeva riflettersi adamantino
il volto cristallino dell'azzurro eterno,
anche lui, lo sapeva.

Vittoria! Quell'urlo mezzo umano
che di humanitas non ha niente.
E pur, tutti la vanno cercando:
c'è chi cerca la Vittoria,
dentro il pozzo dell'anima sua,
chi dentro occhi estasianti
e talvolta maledetti,
chi dentro un Cielo che è immortale.

La fiera leonina vagava,
come naufrago in mare aperto,
ignorando come tutti
l'esistenza di un Cielo
che sembrava esser stato dipinto
di un colore che trascendeva
il vermiglio e il cremisi,
dalla Mano eterna.

Solo il Cielo è terra ferma in mare aperto,
e il ruscello che attraversava
per intero la selva, lo sapeva.
Solo il Cielo è immortale.
E il ruscello che attraversava
per intero la selva, lo sapeva.

Un Cielo rosso sangue
troneggiava sulle teste
chine per il peso dell'esistenza,
mentre nuvole gravide
di vento si architettavano
come vene e arterie

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