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Le stagioni d'un tuo sguardo

In una foschia di persone,
dove scappano i cieli
scoppiava il ciclone
sopra i prati e gli steli.

Tu, passavi nebbiosa
sorridendo tempesta
e parlando piovosa.
ora, che cosa resta?

Sul volto di nuvole grigie,
sulla pelle di fiocco gentile,
nelle memorie e nelle valigie,
in quel tuo antico sorriso infantile.

Rimane Un giallo campo maturo
dove crescono nostalgiche spighe,
ora chiuso in un debole muro
unito da tue false sfighe.

Una aratro di lacrime
ha eroso il tuo volto
che cantava di rime
con animo colto.

Il tuo verde sguardo,
mare delle emozioni,
era così gran traguardo,
un viaggio senza stazioni.

e or son chiusi,
nel ricordare le vecchie passioni,
vittime di stanchi soprusi,
di veleni e di pozioni.

Le labbra di stelle di luna,
con raggi di sole intrecciati,
baciavano il mondo fortuna,
con teneri giochi fatati.

E ora, esse, violente,
formano vette troppo alte,
quelle labbra spente
dalla sabbia son sepolte.

E tu, che ora sei passata,
mi abbandoni sbalordito
continuando la passeggiata
nel tuo percorso infinito.

 

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2 commenti:

  • claudio meazzi il 26/05/2012 11:31
    Veramente intensa nel cogliere
    movimenti dell'anima colti
    dal tuo sguardo attento di poeta!
    Complimenti!
  • Don Pompeo Mongiello il 25/05/2012 22:02
    Molto piaciuta ed apprezzata questa tua veramente bella!