Avevamo ancora
un debole muro di spine
sorretto dai venti dell'est.
nella casa di ripidi sguardi
ti chiesi, senza udirmi,
di crescere con succo di labbra
il mio cuore lattante
che di sorso goloso
viveva sognante.
Succo di grigio nettare,
oh angelico veleno,
voi, tolto il mio respiro
fuggiste trainata da dei
e con quale riso,
la lama in lenta movenza
offriste al mio corpo!
Il rosso urlo
vi macchiò venefico
quel giallo abito
che amavo adorare.
Ed ora insegnatemi
a soffocare l'animo
che balbetta incubi di vita,
insegnatemi la crudeltà
del muto assassino
e ispirate in me l'assenza d'amore
e insegnatemi la triviale vendetta
che non posso concedermi ora..
E chiedetemi di mutilare
il vostro cuore e poi..
.. Terminare il mio..