Ricordi come vuoti a perdere
nell'incessante vorticare
di un tempo ormai ostile
riportano alla mente
luoghi e volti ormai perduti.
Filari d'alberi frondosi
rinfrescano la calura dell'estate
nella strada di campagna
regno delle mie follie giovanili.
Fiori multicolori d'ogni tipo
attirano sciami di api
e farfalle che volano leggere
alla stregua dei miei pensieri
che inseguono sogni di avventure
in posti selvaggi e inospitali
e donne innamorate
di eroi senza paura.
Voci di donne chine
in mezzo a solchi di oro rosso
cantano canzoni senza tempo
immaginando amori senza fine.
Potessi ritornare ai miei giovani furori,
potessi rivedere la mia strada di campagna.
Quella strada non c'è più,
smarrita in mezzo a campi
incolti e desolati,
più non si odono canti di speranza
né l'allegro cinguettare degli uccelli,
ma solo il lungo, interminabile
suono di un silenzio innaturale.
Così com'è svanita quella strada
tra alberi e fiori e canti melodiosi,
allo stesso modo anni disarmanti
hanno distrutto sogni e lucide follie,
lasciando dentro un vuoto
riempito solo da improvvide passioni,
colori senza smalto
e suoni e voci soffocate.