Lascerò in silenzio che i battiti scomposti si fermino,
colmerò il vuoto assordante della tua assenza
con stille di ricordi a dosi piccolissime
per evitare che il dolore soverchi le mie forze.
Ho cercato l'impossibile con parole vellutate,
ho riempito i miei occhi con immagini rubate,
ho scavato montagne di sabbia in un deserto
per dare sorsi d'acqua pura alla mia anima ferita.
Si possono asciugare le lacrime di rabbia e di dolore,
si possono leccare le ferite fino a farle sanguinare,
non si possono togliere dalle spalle gli zaini di piombo
arrugginiti dagli anni e appiccicati ormai alla pelle.
Parole, sguardi e voci danzano or nella mia testa
alla ricerca di un luogo calmo ove rifugiarsi,
ma trovan solo un'eco sempre più distante
che svanisce come il sole nel mare in un tramonto.
Tu, piccola rondine, che portavi nel becco il cibo dell'amore,
tu che offrivi ristoro e dolcezza ad un cuore ormai assopito,
sei volata via in cerca di cieli azzurri e sole caldo sulle ali,
e io, ormai incapace di volare, resto qui nell'ombra
aspettando di vederti passare con ali dispiegate
sfidando vento, pioggia, freddo e neve.
Ti ho dato le mie ali quando avevi paura di volare,
ti ho dato il mio calore quando avevi freddo nella notte,
ti ho dato il mio sorriso come carezza per il viso,
adesso vola libera e leggera,
sconfiggi le tue ansie e i tuoi timori
e portami ogni tanto il cibo dell'amore.