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... quando arrivava l'Estate
La bella "Stagione"
per Noi ragazzi,
arrivava
alla chiusura della scuola.
Quattro mesi
di Sole e Mare,
ozio,
ma anche ad inventare
una fonte di reddito,
cercare un lavoro,
possibilmente mattutino,
che ci permettesse
di guadagnare Lire
da spendere poi,
nel mese di Agosto.
Quell'anno,
girava voce,
che la Fiat,
per il lancio della Seicento,
aveva indetto un concorso,
mille targhe, veritiere,
trascritte e spedite
a Torino,
di quel modello
circolante sulle strade,
venivano premiate
con cinquecentomilalire.
Ai pochi semafori
esistenti,
agli incroci e strade
più importanti,
frotte di ragazzi,
notes e penna,
attenti a trascrivere
per vincere l'ambito premio.
Non ho mai saputo
se fosse vero o falso
quel concorso.
La mamma
ci lasciava dormire.
La sveglia arrivava
dai maestri scalpellini,
le "mezze pippe"
i manutentori
delle strade di una volta.
Con mazzetta e scalpello,
scalfivano le "Basole"
di pietra lavica,
per renderle meno scivolose.
Il tintillio metallico,
ritmato, a volte indiavolato,
sembrava una samba.
La mamma,
per farci alzare,
entrava nella stanza,
dove dormivo con altri
quattro fratelli,
ridendo e ballando.
Il rumore del "carruocciolo"
ci faceva schizzare dal letto.
Nella bella "Stagione"
la nostra colazione
consisteva
in un bicchiere di latte
e una spiga di grano bollita.
"Nennella" passava tutte le mattine,
trainava un "carruocciolo"
con un grosso pentolone
di rame pieno di spighe
bollite;
il rumore dei cuscinetti a sfera
sulle "basole" scheggiate
dalle "mezze pippe",
ci diceva che la colazione
era in arrivo.
... continua
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- Mirabile evocazione del tempo che non ritorna... sudanno si amava la vita... e oggi?
CIAO EZIO
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