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Il muro del pianto

Gocce fredde di lacrime salate pendevano
dagli occhi di quei ragazzi che come altri
se ne stavano ammassati in'unica stanza non ammobiliata
contorcendosi sotto al muro del pianto.

Che nell'inferno d'oblio racchiuso
nel casermone desolato vicino alla ferrovia
si perdevano tra i binari dei ricordi
di un compagno a loro caro in dissolvenza.

Nel nome di un ragazzo sbranato dal cane rabbioso
che muore nella notte tra cocci di vetro in frantumi
sulla strada che porta al sole nascente

o nel nome di un ragazzo che spenzolava
il proprio corpo esamine giù
da un rigido tronco d'albero
per donne sbattute una sola volta soltanto
nel sedile posteriore di un'auto
avvolti da una notte vergine di stelle vergini

o nel nome di un ragazzo
suonatore di chitarra piangente che
si falciava di netto le corde violacee
del proprio braccio
in vasche stracolme d'alcools

o nei nomi di altri ragazzi
mangiati vivi dal depressivo insetto
che volavan giù dai cavalcavia convinti
di poter afferrare una stella con un dito.

E quelle gocce fredde di lacrime salate
pendono tutt'ora dagli occhi di quei ragazzi che
come altri se ne stanno ancora ammassati
in'unica stanza non ammobiliata
contorcendosi sotto al muro del pianto

Che nell'inferno d'oblio racchiuso
nel casermone desolato vicino alla ferrovia
continuano a perdersi tra binari dei ricordi
di un compagno a loro caro
ma sempre più in dissolvenza.

 

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8 commenti     4 recensioni    

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4 recensioni:

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  • Lavinia Pini il 16/07/2012 19:30
    A prescindere che ormai ti faccio troppi complimenti (forse dovrei farti qualche critica a volte..).. adoro questa poesia..
    tanto forte quanto ricca di concetti veri e profondamente attuali..
    Sono ancora più orgogliosa del fatto che io ho letto l'originale cartaceo anche se ancora era da ricontrollare!
    eheh.. una delle mie preferite comunque.. e poi chi era quella che si ispirava a Ginsberg??
  • Anonimo il 18/06/2012 22:26
    Poesia dal sapore autentico di estrema attualità bravo
  • Rocco Michele LETTINI il 13/06/2012 18:11
    Un toccante scorrere di versi... di profondo... intriso...
    BRAVO STEFANO... CIAO
  • Raffaele Arena il 13/06/2012 17:55
    L'Autore in questa poesia utilizza immagini molto forti, per evocare la condizione, così lo interpreto, di ragazzi emarginati, probabilmente gli immigrati (mi viene a mente le stanze degli ragazzi del senegali, o i cinesi, che giungono da paesi lontani e si ritrovano a vivere, con la complicità della mafia o della camorra e di uno stato sordo e cieco ma sopratutto complie, in luoghi disumanie). In astratto invece appare come un voler dar risalto alla condizione di migliaia di giovani che vuoi per un problema, vuoi per un altro, si ritrovano ai margini, senza futuro. Vivendo come delinquenti, che la loro storia vissuta non gli dà un occasione diversa. Poesia di grande impatto e mi pare anche scritta nello stile di Stefano, che si delinea, composzione, dopo composizione. Piaciuta.

8 commenti:

  • Andrea il 20/09/2012 12:16
    stefano poesia fantastica... la seconda strofa che si ripete alla fine da alla lirica un sapore blues che adoro... da sconfinato ammiratore di Langston Hughes poi... complimenti sentitissimi
  • STEFANO ROSSI il 19/07/2012 17:30
    ehm ehm...
  • STEFANO ROSSI il 02/07/2012 12:19
    Grazie a tutti. Leo ti ringrazio davvero del tuo commento, sai benissimo chi sono i miei autori preferiti e mi hai reso davvero felice. Una abbracci a tutti specialmente a Raffaele i cui commenti sono da me sempre ben accetti.
  • Anna Rossi il 23/06/2012 00:25
    emarginazione metropolitane. ben descritte. ottimo Stefano!
  • Anonimo il 21/06/2012 23:15
    ci ho trovato molto di Ginsberg nel modo di verseggiare, piaciuta molto, hai trattato un tema importante, attuale. Bravo
  • Anonimo il 17/06/2012 19:30
    bello il commento di Raf che faccio mio... bravo stesano descrizioni forti ma purtroppo rispecchiano la realtà...
  • STEFANO ROSSI il 14/06/2012 11:52
    grazie a tutti. un abbraccio.
  • Vilma il 13/06/2012 18:10
    poesia molto incisiva, una riflessione forte quanto vera... complimenti

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