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La divina crisi

Il Sommo Poeta girava per la selva,
s'era, come da lui scritto, perduto
e ciò, in realtà, non gli era dispiaciuto
ma non v'era traccia d'alcuna belva.

Non c'era il leone come da lui detto
per non parlar della lupa affamata
anche la lonza s'era eclissata.
Così rimase solo e un po' interdetto.

Dov'erano? Come poteva vergare
La Divina opera che l'aveva elevato,
Se nessuna creatura aveva trovato?
Panico, il capo gli cominciò a girare.

Ma suvvia, erano animali
La sua opera aveva ben altri temi
Ed i lettor poi mica sono così scemi!
Non erano assolutamente fondamentali.

Girava pensoso per la selva oscura
Quando un pensiero si affacciò
E questa volta davvero lo spaventò:
dove era finita la guida sicura?

Dove era il suo maestro, bianca veste?
Colui a cui Mantova dette i natali!
Lo chiamava, sforzando le corde vocali,
ma non rispondeva quella peste!

Vide allora un diavolo grassottello
Che, sudato, correva preoccupato,
allora il poeta, visibilmente spaventato
"Mi sapresti dire, oh demonio bello

dove è finito il signor Publio Marone
perché dovrei cominciare!"
Il diavolaccio non ne voleva parlare
"Qui siamo in cassa Integrazione!"

Il fiorentino era davvero adirato
"Ma non era qui l'eterno dolore?"
"Eterno? Poeta dal puro cuore
Anch'io sono qui a tempo determinato!

Vedi là Farinata? L'han licenziato,
in casa famiglia l'han dovuto mandare
dal suo bel mausoleo dovette sloggiare!
Pier delle Vigne l'hanno ben potato

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2 commenti:

  • Marcello Rivoir il 18/06/2012 18:55
    ringrazio per i complimenti e ricambio i saluti!
  • Ellebi il 15/06/2012 23:26
    Un poeta di mestiere, e pure molto brillante. Complimenti e saluti.

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