Concedimi un lasso di tempo perduto,
l'imperfetto percorso
e il deambulare di un sogno.
Arricchiscimi il corpo d'essenza,
per godere la luce soffusa
di un'alcova rossa, dismessa dal giorno.
Oh, solerti carezze imbevute d'assenzio
e un proibito solfeggio di mani
su tastiere di carne, voluttuose manovre.
Irroriamoci il verbo che tace
di pulsanti parole carnose
che le turgide labbra dischiuse
pronunciano ancora e per sempre...
ma nulla è per sempre,
anche l'alba d'effimera luce,
si dissolve sul mare, scompare
ed il vento che alita odori,
sulla cresta dell'onda si stende
ma non resta che l'attimo e il volo,
di un momento che striscia, si perde
ed affonda tra scogli d'affioro.
Nulla è per sempre.
Il destino che all'erta si muove
e disegna incompiute allegrie,
si nasconde, celato si muove
dietro stracci di sipari e di nubi.
È l'assenza che alza la voce
nell'afflato che il cuore ci dice
e restiamo solerti viandanti
a cercare la pace,
-la sua luce-