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Lettera da uno sconosciuto

Ecco, s'impicca il poeta
ed io rido alla morte
delle grandi menti.
Io, genio indiscusso,
maestro della bugia
e vile villano velenoso.
L'alba vomita il mio animo
cresciuto tra donne e vino
e anche la notte, mia amante,
ora ghigna nel vedermi affogare.
E questo è forse il mio premio
e sarà forse anche il tuo.
Evita il fato.. sporco buffone
e ascolta il grido ubriaco.
di chi può capirti.
Persevera, non esser poeta matematico
ma tramutati in sognatore
e viaggia a mente libera,
al tuo partire saprai d'esser stato.
Compagno mio, giovane e futuro,
ti posso capire.
Son come te
e così come tu ragioni
comprendo (sputando l'ultima bottiglia)
che ho pena per te..
Se avessi denaro
ti offrirei da bere..
Ti offro solo un gelido marmo
ignoto.

 

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