Torneranno le nuvole tremanti,
dei tetti odoranti
di genuino vissuto di vicoli,
ad amoreggiare con il futuro;
sì, torneranno,
in questo ventre di Partenope,
ferito ma non prostrato,
gravido di aromi di mandolino,
e di sobbalzi beffardi di Pulcinella,
a fiorire gli occhi dei giovani,
sciuscià,
addavenì a rinascita,
ccchiu nniente regna int'o core 'e mamma tua
altro che tu diventi nu re da vita tua;
camorra,
cobra di cento sibili traditori,
frusta insanguinata
di coscienze vergini,
non sarai l'ultima
conclusiva, stritolante parola,
che mio figlio leggerà
fra le traiettorie
sconnesse ma orgogliose,
del suo domani;
taglierò le tue unghie,
lo prometto,
dovessi anche lasciare il mio cuore,
sul tuo altare unto
del tempo che di sottrarre ti compiacesti
a mille vittime innocenti.
Non conosco la sorgente del coraggio,
ma comprendere so,
il ruscello in cui esso si annidi:
ognuno di noi,
essere può, se solo desideri,
il libro che non ha paura di scriversi,
la pagina che non teme,
di corrodere la linea di veleno,
dell'omertoso silenzio;
un solo bacio in fronte ti chiede,
questa seducente,
fiera legalità,
e il canto d'amore sovrano di questo paese,
più non sarà violentato,
e non t'abbandonerà.