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Malati di... niente

Sono io avanzo
d'argilla del creato,
un pezzo di vita
sfuggito al suo destino,
non dovevo essere
né prendere forma,
e invece vedi bene
che sono stato.
Di vita indegno
venni giudicato,
in altra epoca
quindi attaccato,
alla nuda croce
quella con gli uncini,
dove miei compagni
furono anche i bambini.
Oggi più non muoio
per colpa d'un precetto,
ma la storia a volte gira
celandosi in un concetto.

 

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4 commenti:

  • Anonimo il 17/07/2012 11:56
    In genere le cose che non capisco non le commento ma questa poesia mi affascinava comunque... con la tua spiegazione la colgo appieno nel suo immenso dolore UMANO. Ogni vita è degna di essere vissuta. La vita di ognuno di noi la riscopriamo prima o poi legata a quella degli altri, in un filo che spesso diventa invisibile ma che invece c'è e forte. Mi piace ricordarti il film " la vita è una cosa meravigliosa ", nonostante tutto. Argomento scottante ma... grazie per aver spiegato, altrimenti sarebbero rimasti versi troppo criptici e avrebbero perso parte della bellezza che invece hanno.
  • Nunzio Campanelli il 17/07/2012 04:29
    C'è un libro intitolato "Malati di niente" che parla della malattia mentale. Non è un argomento di facile presa, lo so, ma il malato di mente, nella storia, è stato trattato in maniera brutale da tutte le società, fino ad arrivare al culmine della follia nazista (la croce con gli uncini) che legalizzò l'eutanasia di stato. Per la legge ancora oggi un malato di mente è una persona che non riconosce la propria situazione di persona malata (malati di... niente), per cui si procede con ricoveri forzati. Non è un argomento di moda, dicevo. Non lo è mai stato.
    Grazie
  • Maurizio Gagliotti il 16/07/2012 23:37
    fà pensare ma non la capisco so che non si dovrebbe fare mai, ma mi chiariresti di cosa parla. C'è metrica buona, immagini e riesce a tenerti, ma non riesco ancora a dire..."bella".
  • loretta margherita citarei il 16/07/2012 19:49
    bella e profonda complimenti

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