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Pellegrino

Pellegrino


Pellegrino, tu che al sorgere del sole,
vaghi infra i pensieri tuoi,
e di sera stanco ritorni ai miei;
tu che non sai fermare
il tuo peregrinare,
trascinandomi dietro
senza posa;
non t’accorgi quanto
è duro e faticoso
rivivere i sogni
e le illusioni.

Abbandona dunque alla fine
il tuo vagheggiare,
lascia le chimere ed i sogni tuoi,
fa, ti prego, che segua la vita mia,
fatta, è vero, di poco o niente,
ma senza dolore e senza rimpianti.

E anche se una sola volta,
o per un sol momento,
vorrai ancora ridarmi
quel tormento,
ricorda che mal s’unisce,
chi crede ed insieme patisce.

 

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 31/07/2013 14:40
    Molto bella, complimenti

1 commenti:

  • sara rota il 05/07/2007 16:56
    Gradita... un po' meno apprezzata la strofa finale. Il pellegrino è sì stanco dopo il suo peregrinare, ma non triste...

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