Noi,
tre vertici imperfetti
di un perfetto triangolo
ce ne stavamo in silenzio
a contemplare i nostri stanchi visi
appassiti d'agonia e gioventù in fiamme
Noi,
un guercio, un sordo e un'orfana
ci fissavamo coscienti
delle nostre incompletezze
delle nostre disgrazie
di quel nostro profondo comune dolore
e d'infinita speranza
e interminabile fanciullezza
consapevoli sorrisi ci fiorirono in bocca
come l'eterna primavera
che dipingeva di caldi colori
i nostri giovani cuori