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I miei dolori

Frammenti di pensiero seguono dolori ormai passati,

calcificati nel lento rigenerarsi del mio tempo.


Ne aspiro avido l'acre ricordo,

a risvegliare demoni di razionale follia.


Quale gioia si cela nel sordo scavare di un dolore?


Quale sublime estasi

risveglia in me l'agonia di una mente corrosa da germinosi travagli,

soggiogata a ripetuti affanni interiori?


Se non potessi neanche più maledire questa mia misera vita,

questo mio arrancare affannoso su frammenti del mio destino,

del mio tempo ormai vissuto,

che senso avrebbe più percorrere questa eterna strada senza direzione,

persa tra miliardi di altre strade vuote e solitarie?


Solo nel dolore si paga il prezzo di una vita vissuta con l'arroganza di possederla fino in fondo.


Solo con il rimpianto si salda il debito di un fugace sorriso,

rubato al nulla dilagante che imprigiona la mia anima di animale ferito.


Stringo tra i pugni dolori che sono solo miei,

ma che mi rendono tollerabile l'esser ancora vivo.

 

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