Vanessa ha una moto
che nessuno sa, ma
in tanti giurano d'averne
sentito il boato.
Vroom, vroom, vroom,
fa Vanessa, mentre
il suo sguardo
s'inerpica sul soffitto.
Vroom, vroom, vroom,
canta Vanessa tutto il giorno,
e la madre piange
davanti al suo aquilone.
Nell'onomatopeico Vrom Vrom di futurista memoria si carica tutto il dolore dell'immobilità rappresentata da quel soffitto, che come sipario offre alla fantasia spazio per immaginare. Il pianto della madre sono le lacrime dell'impotenza dell'amore di fronte al dolore. Bellissima
Trafitto da cotanto toccante verseggio... ti plaudo e ti saluto...
Vroom, vroom, vroom... torna la nostra mente ne li sollazzi de la Vanessa... e l'aquilone allegramente guidava
6 commenti:
Anonimo il 29/07/2012 16:46
Cronaca di un amore. Di una tenerezza infinita. ***** Franco
Anonimo il 29/07/2012 13:27
Ci hai commosso profondamente. Da oggi Vanessa è CON NOI.
molto tenera, a tratti struggente, 1 gentile bacio fratellone
Anonimo il 29/07/2012 09:34
vanessa non può volare... con il suo corpo... vola con la sua mente o come un aquilone aiutata dai venti... molto sentita e bella un bacio gentile... ps solo una mia interpretazione