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La tua saliva è vino

Vorrei parlare una lingua tutta mia, e ridere quando mi chiedi un francese più romantico. Ma queste città sono dei deserti al contrario, e tu sei un vorrei stravolto dalla chirurgia plastica. Io stupido come la felicità, so solo crearti e mai toccarti. Ti vorrei piena di carne e sangue a seccare e smetterla di cucire il tuo vestito con spirali di nuvola(vorrei essere il vento che tiene su i tuoi capelli, qualcuno ride ora). Io andato, sprecato e pallido ti cerco in un deserto di semafori e grattacieli, di vestiti eleganti e impegni d'affari col fegato, di nastri rosa, di buongiorno incastrati trai denti, di voci registrare che in modo gentile t'invitano a stare calmo, è finito il nastro(tremano le mani, non quelle che vedi tu, ma quelle che vedo solo io, quelle che reggono i miei organi). Io che mi muovo, rido e impreco in un deserto lungo come i tuoi capelli, spettinato come i tuoi capelli.

 

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1 recensioni:

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  • nadia il 30/07/2012 11:31
    Davvero molto bella, apprezzabile

1 commenti:

  • Anna Rossi il 30/07/2012 16:27
    originale. moderno nel testo e nella capacità di saper rappresentare.. impercettibili sensazioni

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