Morì. E si spense la voce
in un vispo, pianto silente;
pareva il volto sorridente...
Chiusesi il pupillo sì atroce.
Nessun pianto da chi fu accanto
di lagrime fredde e spente.
Forse il cuore sfogò struggente
'l male compiuto, affranto!
Mirava dall'alto dei mondi
la luna d'estate inoltrata,
serena, gioconda, sventrata
dai muti lamenti profondi.
Or pari morta anche tu, luna,
immersa in un stillo di stelle...
Luccican sempre, tanto belle,
fra tiepidi sbuffi di bruma.
Padre, garofani vermigli
che forti posate in quest'ermo
marmo mangiucchiato dal vermo...
Che il ricordo mai s'assottigli!