Avevo riccioli d'innocenza,
nelle mani diventavano virgole di rondini
quando i cieli possedevano il blu dell'infinito
e le scorribande delle nubi facevano rumore.
Si annusavano i profumi dell'estate
quando i tigli sventolavano sopra i rami
e la frutta nei cesti dell'abbondanza,
coloravano di rosso tutto intorno.
Avevo mani di delicate dita
e le carezze soppesavano il tuo volto
nel profilo che guardava verso il mare
e le canzoni mi parlavano d'amore.
Possedevo lo sguardo trasparente
dove la nebbia non sfocava mai i miei giorni
e la limpidezza dei pensieri era tersa
anche quando un temporale gorgogliava il buio.
Camminavo con le mani nelle tasche
e la paura d'inciampare non mi tangeva
se le buche del viale poi ferivano,
i miei piedi conoscevano la strada.
Non perdevo mai l'orientamento
i sensi mi portavano in pianura
a giostrare con il vento contro il passo
per ritrovare sempre la retta via.
Avevo riccioli d'innocenza,
sopra gli occhi danzavano come stelle
quando le notti brulicavano di sogni
e il risveglio sapeva di allegria.