username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Il Mumm deserto a quell'ora, un lunedì

Puteoli era immersa nel buio di un black-out quella notte,
le strade erano nere di pece e le rane gracidavano blasfeme
all'interno del Tempio di Serapide, allagato e umido.

A tentoni attraversai la strada che portava al Mumm e
Arrivato lì chiesi una birra, un'Heineken, cosa rara da trovarsi,
pensavo, non senza tutti i torti del mondo.

Arrivò una Becks e, contento lo stesso, chiesi soltanto
Un bicchiere di vetro per conservare ancora un ultimo
Barlume di identità, di dignità, già miseramente persa nel fondo.

Davanti a me, una giovane coppia, seduta a fianco
Su un divanetto, in tenera posa abbracciata: al mio arrivo
Mi guarda imbarazzata, forse perché sono lì, solo solingo.

Il cassiere (o aiuto-bar) , molto umano, mi chiede gentilmente
Se mi andavano due "stuzzichini", per abbozzare l'alcool:
rispondo, con fintissima cortesia, che li stavo aspettando.

Intanto la coppia davanti a me comincia a litigare,
inspiegabilmente per me, mentre lui si alza in piedi
e cammina avanti-indietro, dialettitudini urlando.

"Tu sì 'è Monterusciell, ch' vuò capì!" e "Stai
ricenn' nu cuofan 'e strunzat!" urlava lui. La ragazza era sempre
seduta, la calma donnesca conservando e ragionando.

Il ragazzo, intanto, di tanto in tanto volgeva lo
Sguardo verso di me, come a chiedere scusa, forse,
o a cercare conforto alla tesi che stava sostenendo.

Io, finita la birra, gli stuzzichini, e notando che la faccenda
Tra i due si stava riscaldando, decisi che era giunto il momento
Di togliere le tende ed uscii da lì il cassiere salutando.

Repressi però la voglia, l'istinto di avvertirlo su quanto
Alle mie spalle si stava svolgendo e che stava degenerando,
convinto che nel caso si fosse aggravato, l'avrebbe ascoltato.

Sperando di non esser stato io a turbare i sogni
Dei dolci "colombi", mi avviai allora all'uscita,
tutti, anche gli sconosciuti, allegramente salutando.

Di nuovo dentro Puteoli ero allora, nell'oscurità
Di nuovo; provai a far luce col cellulare ma niente,
di nuovo a tentoni, dovevo andare in quel mondo.

Una volta a casa, mi chiesi, ancora una volta,
come mai quella ragazza mi avesse "bloccato" su Facebook.

 

1
1 commenti     1 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

1 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati
  • Ferdinando il 26/03/2017 02:28
    apprezzata... complimenti.

1 commenti:


Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0