Scorrono leste l'umane stagioni,
sempre straziate dall'inetta gente
quando l'ingegno diviene morente
e meste crescono le delusioni.
S'odon i tuoni con forti esplosioni,
la terra trema, l'ansia nella mente,
salgon le fiamme com'astro nascente
tra atroci grida e infauste sensazioni.
Mentre fiorisce questo tristo pianto
avanza maestosa una figura
dal corpo cinto d'argenteo manto,
dur
Ho l'eco della voce tua di smalto
nelle fibre del cuore martoriato;
sono note di musica di fiato,
foran l'aria nel cielo di cobalto.
Mi giunge dentro l'anima dall'alto
e lascia un marchio inciso ed abbagliato
da luce dell'aurora, fiammeggiato
dal sole che si è alzato con un salto.
Ridono gli occhi colmi d'allegrezza
ed i capelli fluttuano lucenti,
passi di danza e soave leggerezza
Non so se aprire al riso oppure al pianto
pensando a come siamo, un po acciaccati,
e come invece un tempo siamo stati,
tu si me lo ricordo eri uno schianto,
completo in seta giallo ed amaranto
col capellino lilla, occhi truccati,
come eri bella il di che ci han sposati,
io invece stavo li sembravo un santo
che proprio mai nessuno ha festeggiato,
l'abito blu, le scarpe troppo strette
E me veni a di
fiji tuoi guai tuoi
e poi te la spassi ogni di
fin che puoi
Con quella lì
de li morti tuoi
che se la fa lì
fin quanto muoi
E l'anima volando
non trovando approdo
se ferma al fin smorzando
E ritrovando
alito a lu giovando
ti manda te mendicando.
Ahi cor cantor di brame e di sospiri
ahi musico di taciti pensieri
perché già destiti e 'l ciel rimiri?
Perch'io non coglie ciò che in te speri?
Fra il firmo e 'l sogno spargo sementi
che in viso mi sono amaro pianto
ch'all'occhi mei son rilucenti
di gioie, cure, speranza e 'ncanto.
Follia; che guidi a me la mano
vanisci, ch'all'alma mia desio
tosto candido 'l foglio e non patir
Questa sezione contiene una raccolta di sonetti