gli occhi,
i miei occhi,
quelli impassivi,
quelli ciechi,
quelli che non realizzano che questo non è un sogno,
quelli che spesso non vedono la luce e nel buio preferiscono stare.
Le dita singhiozzano
sui tasti,
piangono le note,
schizzando su ricordi
puri,
colmi della brezza dei sorrisi
riflessi nei tuoi occhi.
Finestre opache
scandiscono l'alfabeto
tentennante delle lacrime,
eredità del tuo addio
esitando su residui d'amore,
scorre copioso
l'ultimo sprazzo di sole
acceso dal tuo nome.
Mi tendi la mano
come un fiore in primavera
nella mia
reale allucinazione.
Sognare senza sofferenza
e il sogno
s'adagia.
Ascolto il silenzio
malinconico
e poi tace.
Nella sera
la gioia indugia
e mai sazia
s'innalza lungo la parola nulla.
È notte,
il buio silente
schiaccia sprofonda
nel nulla le cose.
Lontano un rivo sonoro
mormora
- continua a vivere -
bisbiglia
- non piangere più
presto finirà.
Come fiume è la vita
viene e --- se ne va -
È un ritornello
mesto profondo
come la notte,
poi s'arresta svanisce.
È la vita.
Giammai respinsi
il fervor tuo d'amore
che l'anima mia ristora.
La vita resetti dal dolore
nei pensieri più dolci
che librano come rondini
nel volo di colori.
Respiro
la verginale aurora
di primavera,
sussurro
e fermento
parole che spingono
a sortir il mio sgomento.
Ivi a sospinger
di giorno in giorno
ogni emozione,
nascendo al c
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