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Racconti di Charles Baudelaire

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Inno alla Bellezza

Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà? Il tuo sguardo, infernale e divino, versa, mischiandoli, beneficio e delitto: per questo ti si può c... omparare al vino. Riunisci nel tuo occhio il tramonto e l'aurora, diffondi profumi come una sera di tempesta; i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora, che rendono audace il fanciullo, l'eroe vile. Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri? Il Destino incantato segue le tue gonne come un cane: tu semini a casaccio la gioia e i disastri, hai imperio su tutto, non rispondi di nulla. Cammini sopra i morti, Beltà, e ridi di essi, fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno affascinante e il Delitto, che sta fra i tuoi gingilli più cari, sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente. La farfalla abbagliata vola verso di te, o candela, e crepita, fiammeggia e dice: "Benediciamo questa fiaccola!". L'innamorato palpitante chinato sulla bella sembra un morente che accarezzi la propria tomba. Venga tu dal cielo o dall'Inferno, che importa, o Beltà, mostro enorme, pauroso, ingenuo; se il tuo occhio, e sorriso, se il tuo piede, aprono per me la porta d'un Infinito adorato che non ho conosciuto? Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena, che importa se tu - fata dagli occhi vellutati, profumo, luce, mia unica regina - fai l'universo meno orribile e questi istanti meno gravi?



Perdita d'aureola

- Oh! Come! Voi qui, caro? Voi in questo luogo malfamato? Voi, il bevitore di quintessenze! Voi, il mangiatore d'ambrosia! Davvero, ne sono sorpreso!
- Mio caro, vi è noto il mio terrore dei cavalli e delle carrozze. Poc'anzi, mentre attraversavo il boulevard in gran fretta, e saltellavo nella mota, in mezzo a questo mobile caos, dove la morte arriva al galoppo da tutte le parti ad un tempo, la mia aureola, ad un movimento brusco che ho fatto, m'è scivolata giù dalla testa nel fango del selciato. Non ho avuto il coraggio di raccoglierla. Ho giudicato meno sgradevole il perdere la mia insegna che non farmi fracassare le ossa. E poi, ho pensato, non tutto il male vien per nuocere. Ora posso andare a zonzo in incognito, commettere delle bassezze e abbandonarmi alla crapula come i semplici mortali. Ed eccomi qui, assolutamente simile a voi, come vedete!
- Dovreste almeno fare affliggere che avete smarrita codesta aureola, o farla reclamare dal commissario.
- No davvero! Qui sto bene. Voi solo mi avete ravvisato.
D'altronde, la grandezza m'annoia. E poi penso con gioia che qualche poetastro la raccatterà e se la metterà in testa impudentemente.
Render felice qualcuno, che piacere! E soprattutto render felice uno che mi farà ridere! Pensate a X, o a Z!... Eh? che cosa buffa, sarà!...





Racconti Charles Baudelaire (1821 - 1867) è stato un poeta, e scrittore francese, oltre che traduttore e critico letterario.
Baudelaire è uno dei più celebri esponenti dello stile di vita bohemien.
L'opera più conosciuta di Charles Baudelaire è rappresentata da I fiori del male (Le fleurs du mal, in lingua originale), in cui si ritrova il concetto del mal di vivere (Spleen) caro a Baudelaire.
Oltre alle opere letterarie si ricordano anche molti aforismi e frasi famose di Baudelaire.


Libri di Charles Baudelaire

I fiori del male
 
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La Fanfarlo
 
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