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La volpe e l'uva

Una volpe affamata vide dei grappoli d'uva che pendevano da un pergolato e tentò d'afferrarli. Ma non ci riuscì. "Robaccia acerba!", disse allora fra sé e sé; e se ne andò.

Così, anche fra gli uomini, c'è chi, non riuscendo, per incapacità, a raggiungere il suo intento, ne dà la colpa alle circostanze.

 


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5 commenti    

5 commenti:

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  • Pala Giuseppe Damiano il 16/08/2011 17:28
    Una vope, non riuscendo ad afferrare dei grappoli d'uva pendenti da un pergolato, dopo vari tentativi, s'arrese all'evidenza della sua incapacità.
    "Robaccia acerba", sogghignò fra sè e sè, per ingannare furbescamente la fame del suo stomaco, e saggiamente se ne andò in cerca di altro cibo a lei più facile da trovare.
    Così, anche fra gli uomini, mascherare nelle circostanze non favorevoli l'incapicità del loro intento, è cosa saggia ricorrere all'ironia.
  • rosaria esposito il 10/05/2011 18:20
  • Ettorina Gerbelli il 01/06/2010 16:41
    questa frase la ripetiamo ogni qualvolta non riusciamo a soddisfare un bisogno o un desiderio.
  • Piero Simoni il 10/01/2010 00:26
    Quante volte diciamo: "Robaccia acerba! " nella vita.
  • il 14/12/2009 20:50
    Esopo (in greco: Α༴σωπος—Aisōpos; in latino Aesopus) (ca 620 a. C. - ca 560 a. C.) è stato uno scrittore greco antico.

    Esopo visse nel VI secolo a. C., nell'epoca di Creso e Pisistrato. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note. Della sua vita si conosce pochissimo, e alcuni studiosi hanno persino messo in dubbio che il corpus di favole che gli viene attribuito sia opera di un unico autore.