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Racconti di Kahlil Gibran

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La colpa e il castigo

È quando il vostro spirito erra nell'aria,
Che voi, solitari e distratti, commettete ingiustizia verso gli altri e quindi verso voi stessi.
E per quel torto commesso busserete alla porta dei beati, e sarete ignorati.
Come l'oceano è il vostro io divino;
Resta per sempre incorrotto.
E come l'etere solleva soltanto gli esseri alati.
Il vostro io divino è anche simile al sole;
Non conosce le vie della talpa, né cerca le tane del serpente.
Ma l'io divino non vive in voi da solo.
Molto in voi è ancora uomo, e molto non è ancora uomo,
Ma un informe pigmeo che cammina dormendo nella nebbia cercando il proprio risveglio.
Ed è dell'uomo in voi, che ora voglio parlare.
Perché è lui, e non l'io divino o il pigmeo nella nebbia che conosce la colpa e il castigo della colpa.
Vi ho udito spesso parlare di chi commette un torto come se non fosse uno di voi,
ma un estraneo, uno intruso nel vostro mondo.
Ma io vi dico che anche il santo e il giusto non possono levarsi oltre l'altezza che è in ciascuno di voi,
Così il malvagio e il debole non possono cadere più in basso della bassezza che ugualmente è in voi.
E come una singola foglia non ingiallisce senza la muta consapevolezza di tutta la pianta,
Così chi compie il torto non può farlo senza il volere nascosto di voi tutti.
Voi camminate insieme verso il vostro io divino come una processione.
Siete la via e i viandanti.
E se uno cade, cade per quelli che son dietro, un avviso del sasso che l'ha fatto inciampare.
E cade per quelli che ha davanti, che più veloci e con piede più sicuro, non hanno rimosso l'ostacolo.
E anche questo vi dirò, benché le mie parole potranno esservi di peso:
L'assassinato non è irresponsabile della propria uccisione,
E il derubato non è privo di colpa nel furto che ha subito.
Né il giusto è incolpevole degli atti del malvagio,
Né chi ha le mani bianche è netto nelle azioni del criminale.
Sì, il colp

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Della Casa

Vorrei riunire nella mia mano le vostre case, e come il seminatore disperderle in prati e foreste.
Vorrei che le vostre strade fossero valli e verdi sentieri i vostri viali, affinchè poteste cercarvi l'un l'altro tra le vigne e ritrovarvi con l'abito odoroso di terra.
ma questo non può ancora accadere.
La paura dei vostri antenati vi ha radunati insieme, troppo vicini. e questa paura durerà ancora in voi. E ancora le mura delle vostre città separeranno dai campi i vostri focolari.

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La bellezza

La bellezza cammina fra di noi
come una giovane madre
quasi intimidita dalla propria gloria.
La bellezza è una forza che incute paura
come la tempesta scuote
al di sotto e al di sopra di noi
la terra e il cielo.
La bellezza è fatta di delicati sussurri
parla dentro al nostro spirito
la sua voce cede ai nostri silenzi
come una fievole luce che trema
per paura dell'ombra.
La bellezza grida tra le montagne
tra un battito d'ali e un ruggito di leoni.
La bellezza sorge da oriente con l'alba
si sporge sulla terra dalle finestre del tramonto
arriva sulle colline con la primavera
danza con le foglie d'autunno
e con un soffio di neve tra i capelli.
La bellezza non è un bisogno
ma un'estasi,
non è una bocca assetata
né una mano vuota protesa in avanti
ma piuttosto ha un cuore infuocato
e un'anima incantata.
Non è la linfa della corteccia rugosa
né un'ala attaccata a un artiglio.
La bellezza è un giardino sempre in fiore
e una schiera d'angeli sempre in volo.
La bellezza è la vita quando la vita si rivela.
La bellezza è l'eternità che si contempla allo specchio
e noi siamo l'eternità e lo specchio.

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Quando l'amore chiama

Quando l'amore vi chiama seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgono, affidatevi a lui. Anche se la sua lama nascosta tra le piume potrebbe ferirvi. E quando vi parla, abbiate fiducia in lui. Anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni come il vento del nord devasta un giardino. Perché l'amore come vi incorona, allo stesso modo può crocifiggervi. E come vi fa fiorire, allo stesso modo vi recide. Allo stesso modo in cui ascende alle vostre sommità e accarezza i vostri rami più teneri che fremono nel sole, così può scendere fino alle vostre radici e scuoterle fin dove si aggrappano alla terra.
Come covoni di grano vi raccoglie intorno a sè.
Vi batte fino a spogliarvi.
Vi setaccia per liberarvi dai vostri gusci.
Vi macina fino a ridurvi in farina.
Vi impasta rendendovi malleabili.
Poi vi affida alla sua sacra fiamma, per rendervi pane sacro per il sacro banchetto di Dio.
Tutto questo vi farà l'amore perché conosciate i segreti del vostro cuore, e perché in quella conoscenza diveniate un frammento del cuore della vita.
Ma se nella vostra paura dell'amore cercherete solo il piacere e la pace, allora meglio farete a coprire la vostra nudità e ad abbandonare l'aia dell'amore per il mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutte le vostre risate, e piangere, ma non tutte le vostre lacrime.
L'amore non dà nulla se non se stesso, e non prende che da se stesso.
L'amore non possiede, né può essere posseduto. Perché l'amore basta all'amore. E non potete pensare di comandare il cammino dell'amore: se vi trova degni, è lui a dirigere il vostro cammino. L'amore non ha altro desiderio che realizzare se stesso.

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La gioia e il dolore

La vostra gioia è il vostro piacere smascherato.
E lo stesso pozzo dal quale si leva il vostro riso,
è stato sovente colmato dalle vostre lacrime.
E come potrebbe essere altrimenti?
Quanto più dolore incide in profondità
nel vostro cuore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino
non è forse la stessa che è stata scottata
nel forno del vasaio?
E il liuto che calma il vostro spirito
non è forse il legno stesso scavato dai coltelli?
Quando siete felici guardate nella profondità
della vostra anima
e scoprirete che ciò che vi sta dando gioia
è soltanto quello che prima vi ha dato dispiacere.
Quando siete addolorati
guardate nuovamente nel vostro cuore
e vedrete che in verità voi state piangendo
per quello che prima era la vostra delizia.
Alcuni pensano che la gioia è superiore al dolore,
altri che è il dolore superiore.
Io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme
e quando uno siede con voi alla vostra mensa,
ricordatevi che l'altro
giace addormentato sul vostro letto.
La verità è che siete sospesi
tra dolore e gioia come bilance.
Solo quando siete vuoti
siete immobili ed equilibrati.
Quando il tesoriere vi solleva
per pesare l'oro e l'argento,
la vostra gioia o il vostro dolore
devono necessariamente alzarsi o cadere.

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Racconti Khalil Gibran (1883 - 1931) è stato un poeta, filosofo e pittore libanese. Fra le opere più diffuse di Khalil Gibran si ricordano Il Profeta e Massime spirituali.


Libri di Kahlil Gibran

Le ali spezzate
 
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