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Racconti di Tonino Bello

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Pasqua, festa dei macigni rotolati

Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno:
Pasqua è la festa dei macigni rotolati. È la festa del terremoto.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso
dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura
dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di
gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con
l'altro.
È il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio,
della disperazione del peccato.
Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli
incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di
noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del
sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la
resurrezione di Cristo.

   3 commenti     di: Tonino Bello




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