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Racconti amore

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Amor che nel silenzio è manifesto

Le dita si cercavano nel buio. Vagavano tra lenzuola di morbido cotone verde, sfioravano soffici cuscini di piume. Si cercavano in quella notte senza luna, mentre fuori imperversava la tempesta. Ad intervalli quasi regolari, i lampi illuminavano brevemente il cielo, luci lanciate da invisibili bacchette magiche. Rombi di tuono squarciavano il silenzio, già abbastanza disturbato dal ticchettare insistente della pioggia e dal respiro funereo del vento.
Le mani si strinsero, le dita si intrecciarono ad imitare i corpi nel loro dolce abbraccio rassicurante. Un tuono più forte degli altri scosse le mura. Lei sussultò in quell'abbraccio. Lui la strinse più forte, le dita che si muovevano ritmicamente sulle sue, in una protettiva carezza. E si addormentarono.

" Paura che amor solo vince,
Che strugge i mostri della notte e l'incubi.
Amor che nel silenzio è manifesto
E quando il ciel s'oscura
Vigor dona.
Amor senza rivali a questo mondo
L'umanità protegge in la tempesta."

   0 commenti     di: *Sunflower*


Have you ever seen the rain?

Era l'alba di un nuovo giorno. Lisa schiuse un occhio e realizzò di essersi addormentata con entrambi i piedi fuori dal lungo telo blu che le avvolgeva l'intero corpo. Si alzò a sedere con uno scatto e abbassò lo sguardo. Non riuscì a capacitarsi di quel che vide: si ritrovò davanti due sottospecie di canotti gonfi e cosparsi di pustole. "Maledette zanzare!" pensò sbuffando.
Appoggiò le mani davanti a sé e cercò di sollevarsi, ma cadde subito a terra con un tonfo sordo. "Merda". Fu attraversata da una fitta lancinante e si lascio cadere all'indietro su una chiazza di prato.
"Dio delle zanzare, perché infierisci proprio su di me?"
Il sole si era andato a nascondere dietro a una schiera di nuvole grigiastre; solo qualche timido raggio sfiorava l'acqua scrosciante del ruscello. Lisa si voltò lentamente su un fianco. Accanto a lei, a pochi metri di distanza, Zach stava ancora dormendo placidamente. Il suo viso dai lineamenti duri e ben definiti era completamente disteso, fatta eccezione per una piccola, morbida curva che increspava le sue labbra sottili e screpolate. Una folta barba sembrava abbracciare il suo mento e le sue guance. Lisa si fermò qualche secondo ad osservarlo. Si sentì all'improvviso invasa da una sensazione che doveva aver provato al massimo due o tre volte nella sua vita. Tenerezza forse? Ad un tratto Zach si voltò di scatto, facendola sobbalzare.
- Dove accidenti sono finiti i miei occhiali? - sbottò con una voce impastata, socchiudendo lentamente gli occhi. Tastò il terreno circostante con entrambe le mani.
- Eccoli qui! - esclamò Lisa dopo averli sfilati da sotto la ruvida coperta rossa di Zach. Glieli porse con un sorrisetto beffardo: - Sembri una talpa. - ridacchiò.
Il ragazzo si infilò gli occhiali e le rivolse uno sguardo torvo : - Ormai non ho più dubbi: sei proprio una stronza.
- Era un complimento.
- Non me la dai a bere così facilmente! Sei totalmente incapace di dire cose carine, a quanto pare. - Zach si diste

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   1 commenti     di: Eleonora Ruby


Prima e dopo

Mirella è una ragazza tanto cara e simpatica. Mi sento felice quando sto insieme a lei. La sua compagnia non mi stanca mai. Mirella ha una conversazione spiritosa, arguta, brillante. Mi piace ascoltarla per ore.
Mirella è una biondina frizzante con tanti interessi. Mentre i suoi genitori guardano la televisione in cucina, noi ci sediamo sul divano in salotto e restiamo a parlare e baciarci.
Alcune sere quando i suoi genitori sono andati a letto presto, io ho convinto la ragazza a fare l'amore. Dopo l'ebbrezza dei nostri corpi nudi, dopo l'eccitamento e l'orgasmo, mi sento triste e annoiato. In quei momenti capisco perché dopo il coito l'uomo si sente triste. Dopo aver fatto l'amore, dopo aver scaricato i miei impulsi, io penso: tutti questi sacrifici, lotte, rinunce, sottomissioni, per conquistare la femmina; tutta questa perdita di tempo, di energia, di denaro per arrivare fin qui, a letto con lei. Allora provo un senso di rabbia, di nausea, di avvilimento e un bisogno intenso di solitudine, di distacco, di lontananza da questa ragazza stupida e frivola.
In quei momenti il bisogno di distacco sembra essere eterno e irrevocabile. Invece dopo 3 o 4 giorni gli ormoni ritornano a girare nel mio sangue e ritorna il desiderio, ritorna il bisogno di sesso, e la femmina diventa attraente, importante, degna di sacrifici. Allora ritorno a casa di Mirella, cerco la sua compagnia, le porto dei regali.
Questo processo si è ripetuto decine di volte in me. Quante volte dovrà ripetersi ancora prima che io ammetta la schiavitù umana verso il sesso?
Ma Mirella mi piace oppure no? È la ragazza che desidero e alla quale legarmi per tutta la vita? È la mia donna ideale? C'è un solo modo per saperlo. Questa sera andrò a casa di Carmen
Carmen è una prostituta 40enne che abita in una casetta, in un vicolo stretto, nella parte vecchia del paese. Arrivo emozionato, come sempre succede quando si va a un appuntamento d'amore. Suono il campanello, dico il nome dell'am

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   0 commenti     di: sergio bissoli


L'amore è un grande parco divertimenti!

ho sempre paragonato l'amore ad un parco giochi..:
è aperto a tutte le età, appena entri c'è chi vende caramelle e dolciumi... metaforicamente parlando è l'amore ingenuo, dolce.. quello dei bambini e delle prime cotte.. dove tutto è dolce e bello... poi camminando ci si accorge di lunghe, interminabili file di persone, sono quelli che stanno aspettando l'amore... una volta trovato si esce dalla fila.. e si è attratti dalla giostra più grande e luminosa di tutto il parco, chi decide di salire si siede vicino al proprio amore, in modo che uno possa toccare l'altro e sentirsi più sicuro... questa giostra si chiama... "amore quotidiano".. è molto pericolosa, è piena di salite e discese, di alti e bassi... che corrispondono ai momenti allegri e spensierati e a quelli difficili e faticosi... (vi ricordo che non esistono discese senza salite e viceversa..!!.)... c'è gente che scende dopo qualche giro di giostra perché non se la sente di continuare... altri che invece rassicurati dal vicino amore restano e pur facendo dei sacrifici, pagano il biglietto e si tengono stretti finché non arrivano all'ultima corsa ( la morte). C'è poi gente che si accontenta solo di visitarlo questo luna park, soffre di cuore e non ha coraggio di salire sull'attrazione principale "amore quotidiano"... quindi rimane a guardare la gente seria e coraggiosa dal basso e per passare il tempo e fare qualche esperienza gioca al "tiro a bersaglio"... consiste nel divertirsi a sparare a quei cuori esposti sul mobiletto... più li colpisci e li fai cadere a terra e più vinci...! Poiiii ancora, c'è chi trova la montagna russa troppo pericolosa e il tiro al bersaglio troppo crudele, quindi si imbatte nel gioco della pesca... sono coloro che si impegnano nel pescare un cuore, il quale si muove insieme a tanti altri... queste persone sono molto molto pericolose... perché la canna da pesca ha una calamita che attrae questi cuori ed essi non possono far altro che rimanerci attaccati... il gi

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   2 commenti     di: marzia


Dolce illusione

 Dicono che prima o poi Afrodite faccia visita a tutti. Non era così per Davide, o meglio si era innamorato ma non si trattava di alcun essere umano di qualsiasi sesso. Lui dai 10 anni in su ebbe un'intramontabile storia d'amore con i fumetti. Amava la loro chiarezza, spontaneità di cui tanto abbiamo bisogno nel mondo contemporaneo, i supereroi figura ormai assente dalla realtà. Passava giornate intere immergendosi in una lettura ossessiva di prodotti Marvel e non. Conosceva, dopo tanti anni d'esperienza, qualsiasi fumettista autore di un qualsiasi fumetto che sia mai arrivato in Italia, ne aveva anche creati di diversi lui stesso, senza mai avere particolare successo ma ne era comunque orgoglioso, aprì un negozio specializzato, erano molti i ragazzi che gli facevano visita ma la per maggior parte di loro si trattava di una passione temporanea, mentre la sua vita dipendeva da quelle pagine sottili plastificate che sfogliava in modo incessabile, ammirava persino il loro odore, lo definiva prezioso, fine. Aveva sempre preferito a fumetti alla vita. Non studiò mai in modo eccessivo, il minimo indispensabile, ma non ebbe mai un hobby differente, uno sport, un corso tornava da scuola e mangiava in fretta per raggiungere le sue amate riviste. Dunque aveva socializzato poco ed era quasi totalmente privo di capacità oratorie, i suoi parenti provavano compassione nei suoi confronti, ogni cena, ogni festività ogni occasione per riunirsi con la famiglia era un incubo per Davide. Non parlava molto mentre gli altri lo incitavano ad intervenire in una qualsiasi discussione declinava l'offerta sentendosi offeso come se la sua fosse una malattia. Non ebbe mai veri amici, i pochi che ebbe lo consideravano "noioso" visto che qualsiasi argomento qualsiasi parola sentita poteva essere da lui utilizzata per fare riferimento a un qualsiasi fumetto per, dunque, ripiegare il discorso sull'unica cosa di cui sapeva parlare. Le ragazze, le donne stettero sempre alla larga da lui,

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   7 commenti     di: antonio imbesi


Felicità in te

Io ho le idee chiare, probabilmente so ciò che desidero. Sono un ragazzo molto sicuro di sè, intelligente e che non teme di rimanere a terra dopo una botta inaspettata. Sono, forse, a modo mio, anche un po' fragile, nonostante la mia sicurezza.
Ma con te non ho avuto timore, perchè volevo che tu mi conoscessi e, magari, ti sarei anche piaciuto. Il punto è che tu sei piaciuta a me, piano piano, mentre ti conoscevo per davvero.
So che cosa desidero e vorrei ottenere quella felicità che cerco di catturare da tempo. Solo che beh, parte di quella felicità potresti essere tu;o forse già lo sei.
Io ho le idee chiare, ma tra le mie idee ci sei tu.



So you are going to die

Nella notte i vili prendono e gli ignari pagano. Nessuno sa, solo reagisce impulsivo.
Anche quella notte passata, una persona in più è andata. La prima cosa, prima di aprire gli occhi, è ripetere sotto voce la regola, è la decima alba. Era la prova che un'altra notte era passata e che sarebbe rimasto un altro giorno su questa terra con lei. Aprendo gli occhi avrebbe avuto la certezza che tutto fosse stato eseguito secondo l'opuscolo. Regalo di qualcuno, ma mai usato senza ripensamenti, grazie ad esso poteva assaporare l'odore di Sara al mattino. Il prezzo però era alto. Sara, per lei tutto. Fermo si commosse al pensiero e questo si concretò in lacrime. Per giorni era andato avanti così, la paura e l'amore in contrasto. Solo Sara poteva alleviare il suo dissidio. A volte si alzava di notte deciso a farla finita, prima che arrivasse l'alba portandosi via un altro ignaro. Andava sul terrazzino, e per ogni persona che passava in strada, si rattristava di più. Allora Sara si muoveva nel letto, borbottava qualcosa. Fermo rientrava, era bastato vederla per convincersi. La decima alba, Fermo si asciugò le lacrime e si diresse in bagno. In bagno c'era sempre un odore di fragola dolce, il preferito di Sara. Sara, ragazza giovane e carina, come tutte. Si può dire che Fermo era stato letteralmente investito da Sara, così si erano conosciuti. Lei in bici, lui a piedi. Un incontro del destino, una mossa studiata da qualcuno in cielo. Fermo attribuiva l'accaduto al nonno, pace alla sua anima. Fino al giorno della sua dipartita non aveva fatto altro che ripetere cose senza senso, tutto dovuto alla demenza senile. Povero, sessant'anni quando l'ha colpito. Solo una cosa riusciva chiaramente a dire: "investito dall'amore, dall'amore fui investito". Coincidenza, chi può dirlo. Fermo era appena uscito dal bar, le nove del mattino. Sara stava andando alla stazione, in bicicletta il tratto era breve. Un lampo, lo scontro, il rombo. Lui a terra, la bici sopra, lei poco più gi

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