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Prima trasferta: emozioni e paure di Gianni

Era la fine di aprile.. quando Gianni decise di comprare il biglietto per la partita: Bari - Pescara. Questa sua decisione però, fu dettata da una semplice battuta fra Gianni e un suo compagno di classe, il quale, gli disse" Vogliamo andare a bari?". Gianni all'inizio la prese come una normale battuta e neanche ci pensò minimamente. Ma man mano che il tempo scorreva, il suo pensiero era solo per lo stadio di Bari: il San Nicola. Lui non sapeva a cosa andava incontro poiché era molto giovane, spensierato e aveva sentito di scontri fra tifoserie e violenze negli stadi solo in televisione... Alla fine Gianni prese la sua decisione: comprò il biglietto da solo, senza nessuno che magari potesse fargli compagnia... Prese il biglietto e prenotò il posto sull'autobus dei tifosi del Pescara. Si... Perché lui era un grandissimo tifoso del Pescara.. Sin da piccolo aveva questa passione per i colori biancoazzurri. Spesso i suoi fratelli lo portavano a vedere le partite in un bar, vicino casa, dove c'era tanta gente, che gioiva, strillava e soprattutto amava questa squadra, nel bene e nel male. La passione vera e propria però, gli venne quando i suoi fratelli e il padre lo portarono a vedere il derby: Pescara - Chieti. Non era una partite come le altre quella... Era Pescara - Chieti... Derby che molto spesso finiva con molti feriti, cittadini terrorizzati dalla furia degli ultras, vetrine dei negozi frantumate, cassonetti ribaltati... Non ci furono molti scontri in quella partita. Certo, un po' di feriti ci furono, qualche assalto di entrambe le tifoserie, ma nulla di grave... Dopo il derby seguì altre decine e decine di partite, soprattutto nei momenti meno esaltanti del campionato, come la retrocessione in serie b, due volte in tre anni, ma neanche per scherzo aveva pensato che un giorno potesse andare di persona a seguire una trasferta della sua squadra del cuore. Dopo aver comprato il biglietto e prenotato il posto sull'autobus, Gianni aspettò con ansia il giorno della partita: il 29 aprile. Disse di questa sua "avventura" solamente ad un paio di amici, i quali lo guardarono con un'aria esterrefatta. Loro non si sarebbero mai immaginati che Gianni arrivasse fino a questo punto... Era un tipo tranquillo, di poche parole, ma allo stadio si trasformava:urlava, inveiva contro i tifosi avversari, si arrabbiava quando i giocatori della sua squadra sbagliavano, ma tutto ciò lo faceva esclusivamente perché aveva un amore incondizionato verso il suo Pescara. Ad esempio in una partita del Pescara in casa, contro il Modena, Gianni era molto dispiaciuto per l'andamento della gara. Infatti la sua squadra perdeva per uno a zero.. Dopo un po' arrivò il pareggio e lui, con un comportamento diverso dalle sue normale abitudini, partì subito verso il cancello dove solitamente venivano collocate le tifoserie avversarie. Fu un atteggiamento al quale neanche lui seppe dare spiegazioni.. La polizia poi lo fermò senza problemi anche perché il suo era stato più che altro un atteggiamento di rabbia nei confronti degli ospiti, i quali erano stati tutto il tempo ad effettuare cori offensivi.
Nella notte di attesa per la partita, Gianni era tranquillo. Non aveva nessuna paura di andare a Bari. Logicamente non aveva detto niente ai genitori, anche se il giorno prima aveva fatto una battuta al padre: "Lo sai che io vado a bari?". Il padre però non ci aveva fatto caso alle seguenti parole, poiché credeva che erano le solite frasi che diceva Gianni in modo ironico.. Inoltre Gianni si era messo d'accordo con un suo amico al quale aveva chiesto un favore: se gli poteva dare una mano ad organizzare questa sua trasferta. Egli infatti aveva deciso, in unanimità con l'amico, di lasciare lo zaino della scuola a casa sua. Avrebbe poi riferito ai genitori che sarebbe restato a mangiare da lui, e sarebbe tornato la sera. Nella sue mente era convinto che sarebbe andato tutto bene, secondo lui il piano era perfetto, senza un minimo errore quindi si auto convinceva che sarebbe andato tutto bene.

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2 commenti:

  • Marco il 27/04/2012 15:25
    il mio scrittore preferito!
  • ELISA DURANTE il 01/08/2011 08:01
    Il racconto mantiene le promesse del titolo e tiene il lettore incollato tra emozioni e timori sapientemente miscelati sul filo di una sorta di suspence.

    P. S. Fossi in te lo rivedrei perchè ci sono varie ripetizioni

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