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Amari ricordi di gioventù

Ero poco più di un ragazzo quando una sera mio zio (abitavo con lui e la sua famiglia) disse: "Stasera mangiamo fuori".
Mai avevamo potuto permettercelo date le ristrettezze economiche in cui vivevamo. Eravamo nel 1955/56.
La gioia mi vide correre in camera a cambiarmi.
Avevo dieci, undici anni...
Andare fuori con lo zio (che mi fece da padre tant'è vero che lo chiamavo papà...) era una cosa indescrivibile... un sogno.
Sarebbe stata la prima volta in vita mia.
E lui sorrise alla mia eccitazione.
Quando pochi minuti dopo fui pronto per "uscire" lo zio mi disse: "Dai, dammi una mano, stasera mangiamo fuori... sul terrazzo".
Il mondo mi crollò addosso per la delusione tanto che ancora oggi non trovo le parole per descriverla.
Fu una frustata in pieno viso che fece sorridere il genitore per quella che probabilmente riteneva una ironica "genialata", ma non me... che ne ho conservato l'amaro ricordo per molto tempo.

 

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0 recensioni:

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42 commenti:

  • Bruno Briasco il 04/07/2012 17:56
    S' cara Silvana, oggi ci rido sù come ad un ricordo vissuto, ma allora c'ero rimasto veramente male! Lo puoi capire. Trattoria: anche per me era una parola sconosciuta, fino a che non divenni adulto non ebbi l'opportunità di frequentarla... altri tempi, poveri ma belli! Un abbraccio
  • silvana capelli il 04/07/2012 17:00
    Caro Bruno, sai! nel leggere il tuo racconto, mi veniva da ridere perchè, a quell'epoca era bello e gradito l'invito fuori casa, anche solo nel prato, almeno per me la parola ristorante non rientrava nella mia abitudine famigliare, a volte sentivo dire: "Trattoria" che mai non ho conosciuto, comunque con il ricordo mi hai portato con te nel lontano nel 55/56 tempi poveri ma liberi di volare. Sorrici sopra... un caro saluto
  • Bruno Briasco il 09/05/2012 18:14
    Sno felice di conoscerti intimamente anche se per pochi sprazzi (per ora) e lusingato del commento È vita vissuta che lascia il segno e aiuta, nonostante tutto, a crescere. Un forte abbraccio
  • Igina il 09/05/2012 17:00
    Caro Bruno la lettura del tuo testo mi riporta indietro di tanti anni... non sono decrepita ma neppur giovanissima... Le illusioni, come le delusioni lasciano il segno sempre ed in particolar modo quando si è ancora in tenera età... Lo zio ha voluto farti solo uno scherzo senza pensare alla sofferenza che ti avrebbe causato... Sono altrettanto sicura, però, che proprio questi momenti fortificano il nostro carattere e ci aiutano a crescere... la mia vita ne è costellata... illusioni infinite... e delusioni, se possibile, ancor di più... Ciao caro Bruno, a presto, IGI.
  • Bruno Briasco il 17/10/2011 07:38
    Tutto vero quello che scrivi... ma un ragazzo di dodici anni o poco più non sapeva ancora cosa volesse dire ironia. In più... vedevo lo zio come mèta di vita, quindi l'amarezza è stata davvero forte...
  • Fernando Piazza il 16/10/2011 23:43
    Probabilmente non era intenzione dello zio giocarti un brutto scherzo, forse ha peccato un po' troppo di ingenuità ritenendo che un ragazzo potesse capire e apprezzarne l'ironia... Chiaro dunque che tu ci sia rimasto male e non per una questione di soldi, ma per la promessa tradita di un qualcosa di diverso dalla normale routine quotidiana... l'uscita metaforica non solo dalle ristrettezze economiche ma soprattutto dal mondo ristretto delle solite quattro mura di casa... Ricordo descritto nella sua vividezza, con tutto il carico di emozioni che lo accompagnano, racchiuso in poche ma essenziali parole.
  • Bruno Briasco il 27/09/2011 17:31
    Hai ragione cara Angel... anche le delusioni forgiano un essere. Un caro abbraccio
  • Angel Bruna il 27/09/2011 14:34
    spesso il mondo che ci circonda ci costringe a diventare troppo presto adulti.
  • Bruno Briasco il 26/08/2011 17:46
    volo...
  • Anonimo il 26/08/2011 14:21
    leggi le mie ultime composizioni. Mi farebbe piacere avere un tuo commento. ti abbraccio
  • Bruno Briasco il 26/08/2011 14:16
    Sarà quel che sarà... fidati! in ogni caso tienimi informato... mi fa piacere. Ciaociao
  • Anonimo il 26/08/2011 13:17
    ciao Bruno... Da nipotina, e ancora coplimenti ; ) ti farò sapere di Albatros, ma sarà dura...
  • Bruno Briasco il 26/08/2011 12:54
    La troverai Giulia, la troverai... il tempo è la migliore medicina ed il miglior rimedio a molti "mali". Ciao cara... da nonno!
  • Anonimo il 26/08/2011 12:20
    Ora sto cercando la mia serenità Bruno... sei sempre nei miei pensieri... soprattutto quelli poetici. un abbraccio da figlia
  • Bruno Briasco il 26/08/2011 12:14
    Grazie del passaggio Giulia... ma soprattutto non ti fare abbattere dai "terremoti" che la vita spesso ci offre. Un caldo abbraccio fraterno
  • Anonimo il 26/08/2011 09:07
    La vita vissuta come è successo a te Bruno, succede spesso a me che sono molto giovane. Grazie per la tua immensa profodità
  • Bruno Briasco il 23/08/2011 21:43
    Verissimo... grazie del passaggio
  • ignazio de michele il 23/08/2011 21:33
    la Vita, è fatta anche di questi episodi che ci -obbligano- a diventar grandi.
  • Bruno Briasco il 23/08/2011 15:03
    Succede anche questo... o meglio, succedeva! Ciao Raffaele.
  • Raffaele Arena il 23/08/2011 14:59
    Eh si... giocare cosi' con l'innocenza di un bambino... mha...
  • Bruno Briasco il 06/08/2011 12:27
    Angela Angela... come puoi dire di non credere più alle promesse se le promesse sono quelle che ti tengono vivo/a? Fai pio caraoesie splendide dettate anche dalle promesse... promesse di coscenza, promesse sentite, promesse avverate... promesse mancate! Grazie del passaggio e del commento, Un abbraccio
  • angela testa il 05/08/2011 23:32
    Ora ho capito perchè io sogno sempre... con la mente la fantasia sono capace di vivere le cose realmente... cose che mi sono state promesse dette in continuazione... ma mai avverate.. cose che mi porto nel cuore... sai Bruna o letto con un po' di tristezza... ma credimi sono stata sempre un tipo che pochissimo mi dava un sorriso... in fondo con il passare degli anni continuo a sognare a fantasticare e alle promesse non ci credo più... ti abbraccio Bruno...
  • Anonimo il 05/08/2011 18:06
    è un piacere amico mio... sempre...
  • Bruno Briasco il 05/08/2011 17:58
    Un bacione a te cara Carla ringraziandoti anche per la tua costante-assidua presenza.
  • Anonimo il 05/08/2011 14:21
    quando si è ragazzi... si crede incondizionatamente a ciò che i grandi ci dicono... la persona adulta riesce a capire dal modo di dire o dallo sguardo se c'è ironia o meno... ma i bambini gioiscono anche per un sorriso in più... sono più sensibili... ti capisco Bruno... con questa bellissima testimonianza hai reso pefettamente l'idea... bacioni carla
  • Bruno Briasco il 03/08/2011 13:10
    Un abbraccio cara Maria Elena e grazie della tua sentita testimonianza più che veritiera.
  • Anonimo il 03/08/2011 12:25
    Credo che a volte gli adulti si dimentichino di essere stati a loro volta fanciulli, che dimentichino l'innocenza, la spontaneità e l'entusiasmo dell'infanzia. I bambini non comprendono gli scherzi e l'ironia di un momento o di una frase, e ciò che per un adulto risulta spontaneo, laddove lui riesce a dimenticare, ad apprezzare l'umorismo o a farsene una ragione, non ci riesce il bambino. Non lo fanno a posta. Solo non si rendono conto. Questo però non ci fa meno male...
  • Bruno Briasco il 01/08/2011 16:56
    idem
  • Anonimo il 01/08/2011 15:32
    ciao Bruno, lo sai che da te è impossibile non passare...
  • Bruno Briasco il 01/08/2011 15:01
    @ Sonia: hai ragione... rimangono impresse e per tanto tempo... Un grazie per il tuo passaggio e il tuo gradito commento. Ciaociao
  • Bruno Briasco il 01/08/2011 15:00
    @: Claudio. un abbraccio e grazie del passaggio
  • Anonimo il 01/08/2011 13:52
    anche se ti ha fatto stare male è rimasto indelebile questo ricordo... forse proprio le cose che ci fanno soffrire ci restano per sempre dentro
  • claudio paolieri il 01/08/2011 13:35
    come si dice... basta il pensiero
  • Bruno Briasco il 01/08/2011 12:33
    E così è! Oggi, ricordando, puoi riderci su, ma allora... Grazie del passaggio cara Daniela.
  • Daniela Bonifazi il 31/07/2011 22:14
    A 11 il Mondo può crollarci addosso anche per una piccola delusione, in realtà, ma non per chi, come te, si aspettava una serata speciale. Oggi puoi coglierne il lato comico e sorridere ripensandoci, sicuramente perdonando lo zio burlone! Bye!
  • Bruno Briasco il 31/07/2011 20:17
    @ Bianca: sul tuo commento più che giustificato ho modificato leggeremente il finale. Ti ringrazio.
  • Bruno Briasco il 31/07/2011 20:09
    Ma certo che gliel'ho perdonata... anzi... Raccontandola svelo il sentimento di allora e la tristezza che ho provato... ma superata la delusione oggi sorrido a quella "bravata". Ti ringrazio della visita più che gradita cara Bianca e spero di farti sorridere con altre birbonate giovanili. Un caro abbraccio
  • Bianca Moretti il 31/07/2011 20:01
    Capisco che per un bambino la disillusione di un progetto, anche se agita in buone fede dallo zio, possa provocare un brutto colpo alle proprie aspettative e comprendo quindi l'amarezza del "bimbo". Non capisco però come possa ancora restare dell'amaro nell'adulto a distanza di tanti anni, quando dovrebbe essere chiaro, col senno di poi, da quale sentimento fosse animata l'intenzione dello zio... Spero che oggi tu gliel'abbia perdonata quella inconsapevole "birbonata"... Comunque bella questa tua reminiscenza fanciullesca. A rileggerti.
  • Bruno Briasco il 31/07/2011 16:30
    Ciao grande Giacomo... hai ragione, erano tempi "magri" e la bettola, o trattoria di allora era un miraggio. Figurarsi pr noi ragazzi! Grazie di esserte così sensibile da coglierne anche il lato comico... che, visto ora, ci sta tutto. Aspetto di leggere le tue "bravate" giovanili e anche sul giornale come nuotatore. Un forte abbraccio
  • Anonimo il 31/07/2011 15:18
    Grande sensibilità la tua nel ricordare quell'episodio per te negativo... per il tuo papà-zio era solo una battuta, anche simpatica tutto sommato. Non erano anni quelli nei quali ci si potesse permettere certi lussi. Mi piacciono i racconti dei ricordi infantili e giovanili, sia leggerli che scriverli... ne ho pronti sei o sette anch'io. prima o poi mi decido a pubblicarli. Ciaociao.
  • Bruno Briasco il 31/07/2011 14:57
    E così è stato. A volte sorrido a ripensando a quell'episodio, ma il bambino di allora era rimasto ferito anche se, come dici tu, e concordo, lo zio non era certo un conoscitore della psicologia infantile e la buona fede era certamente di base. Grazie del commento caro Ignazio e di essermi venuto a trovare. Un caro abbraccio
  • Aedo il 31/07/2011 14:19
    Ti capisco, Bruno, devi aver sofferto molto: per un bambino costretto a vivere in condizioni limitate, mangiare fuori (non al balcone o in terrazzo) avrebbe costituito qualcosa di speciale. Lo zio non era ovviamente un conoscitore della psicologia infantile: comunque tutto è stato fatto in buona fede. Immagino che il primo pranzo che ti sei potuto concedere al ristorante, diventato adulto, abbia avuto per te un significato speciale e non l'avrai dimenticato tanto facilmente.
    Un caro saluto