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L'ago

L'ago si infila nella stoffa seguendo un preciso disegno che qualche mente ha preordinato.
Con estrema rapidità sul panno fili colorati formano una figura.
Dopo breve un'altra pezza prende il posto di quella che l'ha preceduta, e l'ago si infila di nuovo nella stoffa.
È così da molto tempo, e rimarrà tale per un tempo altrettanto lungo, almeno finché qualcuno comprerà quelle stoffe ricamate.
C'è qualcosa di inquietante in questo.
Siamo circondati da oggetti che altri hanno progettato e costruito.
Oggetti che rispondono ai loro gusti e bisogni.
Oggetti che abbiamo pensato essere belli e necessari perché tanto ci è stato detto.
Non ho scoperto una gran cosa, vero?
È la società del consumismo, dell'omologazione.
Dove non si entra in possesso di ciò che serve, tantomeno di quello che piace.
Dove si è sicuri di fare la cosa giusta solo se è già stata fatta da migliaia di altri. Milioni. Miliardi.
Sì, continuo a ripetere ovvietà, ne sono pienamente consapevole.
Vi prego quindi di usare un po' di pazienza, perché il preambolo è funzionale all'epilogo.
Un pensiero è la materia di base di un concetto che trova successivamente attuazione.
Dietro ogni cosa, concreta od astratta che sia, vi è un pensiero.
Prima di un mobile, vi è un suo pensiero.
Prima di un libro, vi è un suo pensiero.
Prima di una legge, vi è un suo pensiero.
Prima di un voto, vi è un suo pensiero.
Non necessariamente il nostro pensiero.
Non perché non ne siamo capaci, solo che ci siamo disabituati.
Al massimo lo utilizziamo come carta da imballo.
Ora, io mi chiedo, e vi chiedo, se è possibile ritenere attuabile un cambiamento radicale del vigente sistema che governa le nostre vite.
Non c'è bisogno di rispondere subito.
Pensiamoci bene.
Intanto l'ago si infila nella stoffa...

 

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4 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 24/01/2014 07:54
    Il pensiero è alla base di tutto. Sono d'accordo. Cambiare? No, non credo sia alla nostra portata. Può cambiare qualcuno, fortemente motivato, ma non si cambia la massa. La massa vuole essere circondata da oggetti utili, senza sapere come funzionano, ma solo perchè sono utili o alla moda. La massa non si cambia, al massimo gli si forniscono nuovi strumenti per non annoiarsi... purtroppo!

4 commenti:

  • alba radiosa il 23/08/2011 06:44
    Bella frase...
  • g t il 21/08/2011 19:57
    Basta una stilla di male per gettare un'ombra infamante su qualunque virtù
    diceva William Shakespeare

    se le moltiplichi x n eccoti il sistrma attuale.
  • alba radiosa il 19/08/2011 15:32
    Certo, il cambiamento è sinonimo di rinnovamento, e per rinnovare occorre un'ideologia, un pensiero. Come vedi, siamo al cane che si morde la coda. Credo che per quanto possa, o voglia cambiare l'umanità si regolerà sempre secondo lo schema classico: un piccolo gruppo di persone che si divide il potere mantenuto dalla grande massa, dal popolo. L'unica vera differenza tra le varie monarchie e ditttaure che in passato hanno governato e le attuali democrazie è costituita dal numero delle briciole che cadono dalla mensa dei potenti sui sudditi/cittadini: maggiori nelle seconde, certo, ma non senza scopo. Staremo, anzi, staranno a vedere.
    Grazie Giacomo.
  • Anonimo il 18/08/2011 19:56
    Ovvio che sì... non solo è possibile, ma prima che l'uomo scompaia dovrà giocoforza cambiare. Ma i tempi saranno lunghi... in tempo reale, per noi, grossi cambiamenti non ne potremo vedere. ciaociao

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