Ho raccontato ai miei figli,
di come era buona,
quella bistecca cotta sulla brace,
che oggi, si chiama carbone.
Di quella mela raccolta per terra,
sotto l'albero,
tenuta tra le mani sporche
mangiata senza lavare,
all'ombra nel sole.
Il profumo, del prosciutto
affettato col coltello,
salato in cantina vicino al vino
affumicato poi nel camino.
Delle corse sui prati, dentro la sera!
Dei giochi sparsi sull'aia,
da costruire,
per giocare a piedi scalzi
nella polvere della terra.
Più tardi il progresso fa un'invenzione
e mi ha presentato la produzione,
fa guadagnare bene senza preoccupazione.
Non solo per la fabbrica questa applicazione!
La natura? Si può prendere in considerazione
dopo una buona, chimica, concimazione.
Se arrivano i parassiti? C'è la soluzione,
con i pesticidi non hai complicazione,
basta aspettare il tempo della dissoluzione!
Devi sbucciare la frutta prima della degustazione;
pare tutto chiaro, alla mia generazione,
che felice accetta quest'innovazione!
Oggi ho dato ai miei figli una spiegazione;
ma non posso fargli vivere quell'emozione,
quando si mangiava i fichi a colazione!
Ho distrutto il tempo spensierato, con l'azione.
Forse, questo mio dire, ha sapore di consolazione!
Però, io, cerco del lettore l'attenzione!