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Comites Christi: Santo Stefano

Il ventisei dicembre si commemora S. Stefano, protomartire cristiano. Tutto ciò che sappiamo su Stephanos, che dal greco significa coronato, ci è stato tramandato dagli Atti degli Apostoli.
Si suppone che Stefano fosse di origine greca o un ebreo educato alla cultura ellenistica con il mandato della comunità di sostenere i primi convertiti ellenici. "Uomo colmo pieno di grazia e di fortezza, faceva prodigi e grandi segni tra il popolo" (at:6. 8).
Ma cosa facesse di talmente prodigioso non è detto, ma lo si intuisce leggendo le pagine degli Atti. Ad esempio ai capitoli: 5°, 9° e 10° si parla dell'autorità di Pietro sugli ammalati, sugli indemoniati e sui morti; all'8° si menziona il diacono Filippo investito della stessa grazia; al 14°, 19° e 20° si racconta dei carismi dell'apostolo Paolo.
La prima comunità cristiana è un continuo fiorire di benedizioni e di carismi, tutte rivolte al comune bene spirituale. Il diacono Stefano è dunque un uomo ricoperto dalla magnanimità divina, che ricambia tale Amore rispondendo favorevolmente al servizio quotidiano alle mense e ad altre opere caritatevoli.
Ubbidienza ed umiltà, dunque. Ma non solo! Stefano è intelligente, conosce le scritture ed è abile a questionare. Nella seconda parte del capitolo 6° degli Atti si racconta di come il carismatico diacono metta alle corde una congregazione di Giudei preveniente dalla sinagoga de' Liberti e di quella de' Cirenei e degli Alessandrini, unitamente a dei Giudei di Cilicia e d'Asia.
Un'intelligenza orientata verso l'amore per la Verità (il collegamento a Sant'Agostino viene spontaneo). Quasi l'intero 7° capitolo è dedicato al discorso che Stefano fa in risposta ai sacerdoti del Sinedrio che lo interrogavano.
Stefano è accusato da testimoni falsi che affermavano di averlo sentito bestemmiare conto il Tempio e la legge di Mosè (un curioso elemento che accomuna Stefano a Gesù! Ed anche Stefano ancor prima di essere giudicato viene picchiato!).
La dissertazione di Stefano è dotta e di ampio respiro; il ragionamento inizia con Abramo, passa per i successivi patriarchi e lambisce Mosè, per poi concludere che il popolo eletto si è sempre opposto all'azione salvifica di Dio, perseguitando i profeti e ignorando nella sostanza la Legge, pur conoscendola. Ed aggiunge che Dio non può abitare in una casa costruita dalle mani dell'uomo, perché la terra è lo sgabello di Dio ed cielo è il suo trono!
Molto dura è l'accusa che Stefano muove ai sacerdoti che egli chiama "incirconcisi" nel cuore e nelle orecchie, traditori ed assassini. Poi, come in una visione, il diacono vede Gesù stare alla destra di Dio e nel mentre racconta agli astanti tutto ciò che vede.
Secondo i sacerdoti del tempio Stefano è un bestemmiatore e la pena prevista per il reato commesso è la condanna a morte! Stefano viene preso, portato fuori le mura e lapidato, secondo la tradizione del popolo.
La sua morte è stimata attorno all'anno 36, durante il vuoto amministrativo dei Romani nella Giudea, avvenuto nel periodo immediatamente successivo alla destituzione di Ponzio Pilato. Questo spiega perché Stefano non venne crocifisso, ma condannato secondo le usanze del Sinedrio.

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3 commenti:

  • Anonimo il 10/10/2011 14:08
    grazie fabio... per questo scritto, santo stefano primo martire... l'ho letto volentieri...
    un abbraccio carla
  • Fabio Mancini il 09/10/2011 19:47
    Ciao, Maria. La mia ricerca è in realtà un articolo per una rivista parrocchiale. E ci scrivo da 14 anni! Grazie. Fabio.
  • Anonimo il 09/10/2011 16:16
    Questa è la prima volta che leggo sul sito una ricerca. Singolare, ma cosa ti ha "ispirato" per questo "studio"? Semplice curiosità ciauuuz comites poeti

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