Guardando una ragazza che scrive parte anche la mia di fantasia e subito sul cellulare stampo le prime lettere e immagino tutto ciò che è possibile, i suoi pensieri, i miei, e si crea una corrispondenza, una virtuale intesa che nulla crea, nulla distrugge, costruisce però un'armonia, una contagiosa malattia che nella scrittura si traduce. Ed è questa pratica impopolare, questa forma di comunicare, il gustoso frutto che produce, magia, parole, esperienze e conclusioni, che offrono un buono spunto per iniziare a pensare. È una pianta inusuale, al quanto rara, ma dentro di me coltiva un fiore, la memoria, il ragionamento, sono questi i suoi petali miracolosi, è questa l'essenza che mi impedisce di essere risucchiato dalla massa. È una pianta che necessita solo di essere annaffiata, niente di più, in cambio offre un dono, quello di custodire la propria individualità.