username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Il giardino e il ripetitore intergalattico

C'era una volta un giardino cittadino. Curato a quella maniera, pulito quasi una volta al mese. Di solito la mattina, all' ora dell' alba dei tre soli. Che la sera poi, nel giardino ecco il bivacco di varia umanita' o sub-umanità o come volete chiamarla. Ma non a voce alta. Che qualcuno reagiva male, violento iracondo, peggio di un' animale! Poteva anche morderVi per un grido troppo forte! E comunque nel giardino, loro ci fumavano, guardavano la partita a un minitelevisore a pile grandi, raccimolato chissà dove, o eredità propria, e forse erano migranti o indigeni, e non c'e' più differenza. Insomma quel giardino con alberi, panchine, spazio per i cani senza guinzaglio, e giochi di tutti i generi, sempre per bambini e ragazzi massimo 15 anni, non di piu', che ci videro aggrappato anche un uomo molto robusto, dopo un salto, dalla barba di due giorni, perche' voleva farsi passare il dolore alla schiena, e dopo lo portarono via che non muoveva più una gamba. La medicina fai da te. E poi di notte ci mangiavano anche. E di giorno pure, ma non loro, oppure si, a seconda del luogo di bivacco che andavano a scegliere. E quanti rifiuti gettati ovunque. Tanti! troppi!

E in questo giardino, che era enorme, non so' di quanti metri quadri, capeggiava un gigantesco ripetitore di duecento metri. Di quelli che costruiscono ora, in metallo, a getto, come una canna da pesca, dal basso. Semplicemente premendo un pulsante, il tecnico, velocissimamente spara una barra di metallo con migliaia di microfili inseriti all' interno. Invece allora li costruivano con super tecnici robot di una famosa azienda multispaziale intergalattica. che falli' per un calo improvviso energetico al satellite principale, che poi ando' fuori orbita, e cadde sulla luna. Lo vedi quel cratere laggiù con quello che sembra un meteorite? Non e' un meteorite, e' un satellite rotto di quella azienda. Insomma quei super robot, senza elettricità, si piantarono a terra e via via, perche' la materia e l' economia e il mercato, ci trasformano comunque e continuamente. Allora c'erano dei senza casa o forse con casa occupata che raccoglievano i pezzi dei super robot, abbandonati anche vicino ai cassonetti. E su grossi camion li trasportavano in un capannone lontano. Là c' era una vecchia catena di montaggio, ancora in uso, già progettata da un' équipe di ingegneri di biotecnodinamicamedicomagnetica, che produceva poi prodotti atipici e utilissimi, ricavati da questi ex-super robot. Erano macchine evolute per r uso domestico; lavatrici parlanti: ehi il bucato e' finito, lo stendi oppure no? Frigoriferi maggiordomi: le ricordo signore che questo prodotto e' scaduto, e puzza qui dentro me! Oppure badanti a batteria, spesso scariche: michelino, per fav. , per fav. , per favore! Click (spenta).

Tecnologie meravigliose che pero' avevano un difetto. Erano magnetiche, come calamita, dove le mettevi tutte le cose metalliche che avevi in casa, gli si appicicavano. Una volta anche una bambina con il suo apparecchio. Al chè, intervenne il nonno con una clava distruggendo la diavoleria e liberando la bambina, di nuovo, che allegra rideva! Comunque, a concludere: l' immagine e': giardino, super ripetitore che altissimo riceve e trasmette da, e per tutta la galassia. E questo super ripetitore e' in questo giardino di questa città come in tutte le città del mondo e di tutte le galassie. Onde su onde tramutate in video, segnali audio, e anche in rare immagini filmate di comici italiani anni quaranta che facevano avan-spettacolo. E in questo giardino, di giorno quando e' bello sempre con i tre soli in alto, le famiglie con bambini o i single, o gli innamorati. E di notte, la sub o alternativa umanità, e i cani e i gatti e i gatti-pecora e i camaleonti-farfalle, insomma tutta la fauna e flora trasmigrata da sempre per ora e per sempre da qui intorno a questa super antenna nel mezzo. Lo sapete oggi e ieri, come parlano tra di loro questi soggetti?. Faccio un solo esempio. Una coppia di innamorati: lui imbizzarrito di desiderio nei confronti di lei, crea erotica atmosfera, appare sfera aurea color rosa, e nell' interno lancia profumo afrodisiaco alle mille spezie irresistibili per accoppiamento immeditato e privato, che la sfera e' a vetri scuri. E il ragazzo parla cosi' " Ehi, vuoi un po' di spumante party, per un nostro momento romantico e poi dopo di piu', che fortunatamente con me ho anche il preservativo tutu! " E lei risponde, in lessico pubblicitario subliminale ormai assorbito oltre che dal nostro sub- conscio, anche dalle nostre ossa: " Si, pronta subito, grazie! Son tutta alla fragranza dei fiori di pino del or ora fuoriuscita, tanto sono in tiro, dalle mie ascelle!"

12

1
4 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

4 commenti:

  • Oryu Shen Aldaron il 11/04/2015 13:39
    Molto bella, complimenti! =)
  • Mauro Moscone il 21/10/2011 15:50
    Ottima immaginazione cyberpunk: nel bene e nel male, come sempre e come avverrà in ogni futuro! Veramente godibile!
  • Anonimo il 21/10/2011 10:50
    Divertente e intelligente come sempre... bravissimo, Raffaele!
  • Nunzio Campanelli il 20/10/2011 17:04
    Pino... silvestre? Non so che dire, mi devo riprendere. Comunque mi sono divertito.

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0