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Se solo avesse conosciuto il rapporto causa-effetto

" Domani incontrerete la persona che darà un significato alla vostra vita"
Sul foglietto di carta in cui era avvolto il cioccolatino che stava mangiando, quella frase in caratteri gotici stampati con inchiostro color porpora sembrava fiammeggiare.
" Tutte cazzate" pensò, dopo averla letta.
Appallottolò quel piccolo pezzo di carta, poi l'inserì tra il pollice e il medio della mano, pronto per lanciarlo lontano da sé, non appena avesse individuato un bersaglio. Indeciso tra la nuca di un bevitore di birra e il naso di un anziano avventore che stava seduto davanti al bancone pensando ai fatti suoi, ricordandosi infine dell'ultima rissa che aveva scatenato in quel bar a causa dell'insana abitudine di colpire con un oggetto qualsiasi le persone che reputava degne di tali attenzioni, accantonò momentaneamente il suo proposito.
Cominciò, allora, a pensare.
Non era questa un'attività alla quale si abbandonava volentieri. Riteneva anzi che fosse una vera perdita di tempo.
Lui, che di tempo ne aveva fin troppo visto che evitava con sdegno qualsiasi tipo di occupazione diversa dall'oziare in un bar.
Come ruggine che s'accumula sulle macchine poco o nulla utilizzate, ingrippandone i fini meccanismi, così l'indolenza ottenebra la mente di chi non l'usa con costanza.
Così il pensiero che fu capace di produrre non brillò per originalità.
Nemmeno per acume.
Era un pensiero ordinario, di poca consistenza.
Comunque non aveva impiegato molto tempo nella sua ideazione.
Non conosceva il rapporto causa-effetto.
Uscì ultimo dal bar.
Fuori i primi mattinieri viandanti affrettavano il passo.
Lo trovarono a casa, ancora ubriaco. Sul tavolo un mucchio di banconote, alcune tinte di rosso. Come il sangue del barista, il cui corpo giaceva immobile sotto il bancone del bar.
Non aveva smaltito la sbornia, quando fu interrogato dal magistrato.
Una scorsa al fascicolo e il giudice dispose per il suo fermo.
- Vedo che non è stato molto occupato, finora. Non si preoccupi,
d'ora in poi ci prenderemo cura di lei.-
Mise una mano in tasca. Ritrovò la piccola pallina di carta.
La prese e senza nemmeno guardarla l'incastrò tra il pollice e il medio della mano destra.
Che gran risata fece quando il giudice allibito si toccò con la mano il naso dolorante.
Se solo avesse conosciuto il rapporto causa-effetto, avrebbe saputo che per ogni idea corrisponde un pensiero.

 

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8 commenti:

  • Nunzio Campanelli il 21/10/2011 18:13
    Grazie Moscone
  • Mauro Moscone il 21/10/2011 15:48
    Tutto quello che facciamo di bene o di male ci ritorna sempre indietro, come se avesse il gipiesse. SCritto ottimamente, bravo Edmond
  • Nunzio Campanelli il 21/10/2011 10:59
    Grazie per il vostro passaggio
  • Marcello Insinna il 21/10/2011 10:20
    E poi dicono che il cioccolato non fa male! Ah ah ah bravo!
  • Anonimo il 21/10/2011 07:22
    Bel racconto... simpatico, ben scritto e con alcuni pensieri che sono pietre miliari. Per esempio:Come ruggine che s'accumula sulle macchine poco o nulla utilizzate, ingrippandone i fini meccanismi, così l'indolenza ottenebra la mente di chi non l'usa con costanza... questa cosa l'ho sperimentata quando insegnavo. ciaociao
  • Giovanni Barletta il 20/10/2011 21:39
    Ciao Ed, ti leggo sempre volentieri.
  • Nunzio Campanelli il 20/10/2011 18:30
    Tu no. Quelli che ti stanno vicino... Ciao amico lontano (un saluto anche per quelli vicini).
  • Michele Rotunno il 20/10/2011 18:08
    Ed, spesso mi trovo a pensare di strangolare le persone che mi stanno a tiro. Che dici, devo preoccuparmi?
    Ciao, amico lontano...

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