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Angela

A Leonardo piaceva affacciarsi dalla finestra della camera per guardare la notte.
Fra poco sarà l'aurora.
L'ultima luce lunare si insinua nella camera attraverso le tende, indugia sul letto, poi si dissolve sulle bianche lenzuola, in una lenta, meccanica agonia.
Di notte veniva Angela, mentre lui stava dormendo. Sentiva la sua morbida pelle sul proprio corpo.
Con lei aveva scoperto l'amore, quello in cui ti lasci andare come se ogni volta fosse la prima, quello in cui ti senti come l'acqua di un torrente di montagna quando si trasforma in cascata, come le onde del mare quando sospinte dal vento si infrangono sulla spiaggia esplodendo in mille rivoli di spuma.
Un grido di civetta squarcia il silenzio mentre la luna da lucente lanterna si è ormai trasformata in pallida nuvola. Le tende ondeggiano sospinte dalla brezza. Il sole illumina le candide lenzuola che proteggono il sonno di Leonardo.
Di notte veniva Angela, mentre lui stava dormendo.
Non sapeva perché venisse proprio da lui. Angela non parlava. Solo una volta rispose alle sue insistenti richieste.
- Chi sono? Sono l'essenza della notte, sarò tua per sempre se mi vorrai. -
Stordito dal suo profumo, non le domandò più nulla. Lei era con lui, lei era quella che lui voleva, anche se veniva solo la notte, anche se... forse la vedeva solo lui.
Le lenzuola che coprono Leonardo pesano come macigni ma non scaldano il suo corpo gelido.
Di notte veniva Angela.
Leonardo non era solo.
Un muto grido disperato risuonò nella sua anima. Guardò a lungo il suo uomo nelle braccia di un'altra, e i suoi occhi blu come la notte mutarono in nero di tenebra. Leonardo si affannava, ma quel profumo, quella pelle, quel sapore non sapevano di lei.
Perché l'aveva fatta entrare, perché erano lì avvinghiati mentre lui stava pensando ad Angela? Poi, mentre eruttava il suo falso piacere la vide. Era lì, Angela era lì e lo stava guardando. Leonardo si specchiò in quegli occhi spenti.
Il calore del sole si ferma sulla finestra. L'aria della camera è gelida. Sul cuscino, proprio a fianco della testa di Leonardo una macchia rossastra si allarga.
Di notte veniva Angela.
Angela non viene più.

 

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2 commenti:

  • Isaia Kwick il 10/11/2011 20:26
    Bella...
  • Anonimo il 10/11/2011 12:41
    Mi era piaciuto anche quando l'avevi fatto pubblicare a quell'altro... come si chiamava... Dumas, forse... ahahah... bravo bravo, ma di soddisfazioni se ne raccolgono poche come scrittore... forse è meglio fare il poeta. ciaociao

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