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Il ritratto di Madame M

Non crediate sia un'intenditrice. Di quadri, dico. Al massimo ne capisco un po' di vini, da buona veneta, ma non posso proprio dirmi, qualificarmi un'intenditrice di quadri. Tuttavia in casa, di quadri, ne ho parecchi e non certo quelle che qui chiamiamo " croste" , ossia tele di poco conto e brutta fattura. Qualcuno di questi è appeso, molti appoggiati al muro. Senza divagare, veniamo al punto.
Giovedì scorso camminavo per la città di buon umore. Io il buon umore l'ho spessissimo. Lo produco da me. Avevo incassato qualche soldo da un pietoso cliente che s'era ricordato di una vecchia parcella in sospeso. Pertanto, come avviene sempre in questi casi, quindi da svariati anni, appena incasso mi devo fare un regalino, per autogratificarmi. Per dirmi, da me, " brava", perché a me " brava " non lo dice nessuno. Pertanto vagavo con l'intenzione di farmi una spesuccia.
Càpito così, dopo essermi fermata al mercato del pesce, che a Venezia è una vista straordinaria, da non perdere davvero data la ricchezza e la varietà del pescato in vendita, càpito -dicevo - in una calle piuttosto scura e umidosa. Mi trovai, come per caso, davanti a un negozietto, alla cui vetrina erano esposte varie tele, a olio per lo più. Osservando mi resi conto che erano tutte riproduzioni di Botero, in vario formato. Sapete vero? Quel pittore che interpreta tutto il mondo secondo obesi. Donne , uomini e pure animali. Una cosmica visione del "grasso è bello". Si trattava però di tele dipinte a olio, non manifesti o stampe incorniciate, o altro. Feci un passo indietro e scorsi sopra la testa una strana insegna. Ossia un enorme tubetto di colore in parte schiacciato, appeso ad un braccio metallico, dondolante sopra l'ingresso.
Incuriosita al massimo, entrai attraverso la macilenta porta a vetri. Intorno a me vedevo solo pareti tappezzate di tele, e non solo Botero, ma pure due Picasso periodo blu, un notevole Van Gogh, tre tele di diverso formato de Il bacio di Klimt, con oro zecchino ( versione costosa) oppure senza oro zecchino ( versione economica).
Nessuno dietro al bancone. Tossicchiai... nessuno... Buonaseraaa... esclamai ad alta voce... Ecco che da un lato si apriva una tenda ed entrava nella stanza una ragazza, con addosso un grembiulone tutto sporco di chiazze di colori ad olio. Teneva in mano, con delicatezza infinita, un pennello intriso di rosso cadmio. Sul momento rimasi interdetta. La figliola era di notevole stazza, almeno un quintale... realizzai immediatamente per quale motivo si circondasse di Botero. Era molto sorridente però, una gioiosa immagine di artista.
" Scusi signorina - chiesi - è lei l'autrice di questi quadri?"
" Sì, sono io. Io realizzo queste copie, sono - diciamo - dei falsi veri... conclamati... So riprodurre degli autori, alcuni veramente bene perché li ho studiati da tempo e poi mi piacciono proprio. Però , se lei desidera un'autore in particolare, mi porti la foto del quadro e io le dico se sono in grado di riprodurlo... certo non mi porti un Leonardo!!! - rispose con risatina gorgogliante.

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0 recensioni:

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12 commenti:

  • senzamaninbicicletta il 10/12/2011 14:35
    Un incontro al limite del mistero, un richiamo dal passato. Stile da vendere per questa scrittrice che ricama la realtà con punti sempre nuovi. In questo caso un feeling che si crea con un'opera d'arte diviene addirittura complicità con l'arte stessa e descrive un'osmosi di identità assai gradita. Un racconto molto bello
  • simonetta fibbia il 01/12/2011 09:57
    Accidenti che carattere!
  • mariateresa morry il 30/11/2011 14:53
    Guardi di quello che pensa Lei me ne faccio un baffo. Nè mi interessa la perfezione. Conosco abbastanza la letteratura italiana e straniera per sapere che moltissimi autori sono stati vessati da personaggi come lei ( critici? mah) .. peccato vede che questo racconto, da lei ritenuto così improprio sotto il profilo della linga italiana, abbia ricevuto un segnalazione da una casa editrice ( da me non cercata)... La dispenso dal leggermi...
  • simonetta fibbia il 30/11/2011 14:49
    È che mi dispiace per alcune cose che ci sono e che se nn ci fossero lo renderebbero quasi perfetto.
  • mariateresa morry il 30/11/2011 14:07
    GUarderò con cura se nella battitura m'è sfuggito qualche errore... cosa che può accadere... la sintassi non credo perchè ho usato il linguaggio parlato laddove va usato. Comunque non siamo a scuola e i professori li ho sempre detestati. Poichè non sono un'analfabeta, c'è modo e modo... Ci provi a scriverne uno lei, e poi vediamo. Senza rancore.
  • simonetta fibbia il 30/11/2011 13:17
    Il racconto nel complesso crea una certa suspance ed è discreto. Ma quello su cui non posso transigere sono la punteggiatura, la sintassi e l'ortografia spesso errate.
    Peccato. Senza rancore
  • Anonimo il 20/11/2011 11:48
    Il tuo racconto è come un quadro della Tamara de Lempicka: pieno di colori decisi, corposi. Un momento della tua giornata per parlare di arte, di quella che piace non perché altri lo dicono. Grazie per i tuoi commenti, specialmente perché mi hanno fatto scoprire te. A leggerti!
  • Anonimo il 13/11/2011 14:02
    Allora, vediamo di ricostruire il mio lungo commento andato perso nel web... chissà dove sta viaggiando...???
    Dicevo che a me piace il tuo modo di scrivere, molto fisico, tattile, non so come dire, percepibile come esperienza di vita vissuta. Ho una particolare predilezione per l'autobiografico e forse questo fatto è dovuto alla mia passione per la ricerca... allora, quando percepisco che la storia è vera, vale a dire ha avuto una sua vicissitudine, mi vengono le voglie, quelle stesse che ho quando sono in un laboratorio di fisica. Capire, indagare, sperimentare, ricercare... allora nel tuo caso mi è venuta voglia di conoscere quei quadri, quella ragazza pittrice falsaria d'autore, quella pittrice polacca e la storia di Madame M. Dici poco? Fosse stato un racconto surreale o di fantasia pura non mi sarei presa nessuna briga... ed invece ora so chi è la Tamara de Lempicka e questa Madame M. Detto tra noi la scelta del quadro la approvo in pieno. Sono rimasto affascinato dai lineamenti volitivi, mascolini, imperiosi, quasi regali di questa donna del ritratto. È tutto... ah no, aspettiamo altre cose buone da te. Almeno le aspettiamo Noi, plurale maestatis... ahahah... ciaociao
  • karen tognini il 13/11/2011 11:59
    Adoro anch'io fare copie.. ma non sono cosi' brava da poter riprodurre fedelmente i dipinti... quasi sempre ci metto parecchio del mio estro.. sono bravina a riprodurre Vincent Van Gogh... ho venduto diverse copie... Mi è piaciuto moltissimo il tuo racconto.. mi ha emozionata come mi emoziona andare in giro a visitar mostre... Bravissima e Complimenti di cuore... ho ripreso da poco a dipingere... Ciaooooooo..
  • Anonimo il 13/11/2011 11:54
    Caspita... si è mangiato tutto il mio commento... ora cerco di ricostruirlo perchè era lunghissimo... in sintesi anch'io avrei scelto Madame M... ora ci riprovoi a dire quel che avevo in mente... mannaggia, che rabbia. vabbè... molto, molto brava. ciaociao
    P. S. il voto di 5 stelle l'aveva preso, perchè non lo prende più.
  • mariateresa morry il 13/11/2011 11:34
    Vincenzo, grazie amico del tuo interesse alla mia prosa. Questo non è nemmeno una copia, ma davvero un ottimo falso. Vale in quanto tale! Buona domenica!
  • Vincenzo Capitanucci il 13/11/2011 11:21
    L'Amore per la Pittura mi ha spinto a leggere questo Tuo racconto... bellissimo... anche se non amo molto comprare copie d'Autore... avrei scelto anche io il ritratto di Madame M.

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