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Chi diffonde il male

Avvolti nei cappotti, Lentini ed io ci ritrovammo ad attraversare piazza Castello, il martedì della prima settimana di novembre. Erano le sei del mattino e la città cominciava ad animarsi.
Nessuno di quelli già in auto o in tram, diretti alle proprie giornate, sapeva ancora che mentre loro dormivano, una donna veniva massacrata e abbandonata in una delle piazze più famose di Torino.
Una volta sul posto, salutai Lorusso e il nuovo arrivato, il sovrintendente Clensi. Poi mi misi sulle ginocchia e alzai la cerata.
Mi sfilai gli occhiali da sole, la fissai negli occhi per qualche secondo, e memorizzai il suo sguardo. Là, notai qualcosa sul suo viso. "Che roba è?"
Lentini si avvicinò. "Non ne ho la più pallida idea..."
"Dov'è Ferro?"
La sua voce mi giunse da dietro. Ci voltammo.
"Sono qua!", gridò alzando una mano.
"Che ne dici?", domandai facendo segno verso la donna cadavere.
"Non quanto vorrei. Stasera passa da me che nel pomeriggio la esaminerò."
"E a me non m'inviti?", chiese Lentini mandandogli un bacio.
"Mi spiace, ma non sei il mio tipo."
"Cosa sai per ora?", chiesi io.
"È deceduta verso la mezzanotte o poco più. Ha dei tagli veramente molto profondi, è una cosa... raccapricciante."
Io fissai un altro punto, e indossai gli occhiali scuri.
"Ci vediamo stasera", dissi.
"Ti aspetto."
Infine mi allontanai.
Alle ventuno in punto mi trovavo nel parcheggio dell'istituto della Scientifica.
Erano anni che percorrevo quei corridoi, ma non ero mai abbastanza disinvolta per far finta che la puzza di sangue mista al disinfettante non mi desse la nausea.
Raggiunsi Ferro al pianterreno, e lo salutai.
"Puntuale, come sempre."
"È il minimo..."
Appesi il cappotto all'attaccapanni e presi posto.
"Allora, che hai scoperto? Che mi dici di quelle ambigue macchie d'inchiostro?"
"Ah sì, ne ho trovate altre due sulle mani e una sull'ombelico, ma questo non sembra essere rilevante. Senti qua... Luisa Marinetti è morta per la bellezza di diciotto coltellate."
"Risparmia l'ironia."
"Hai ragione, scusa", continuò arrotolandosi le maniche della camicia. "Deve aver perso una quantità enorme di sangue, ma è morta per le coltellate. Nonostante il cadavere sia stato ritrovato nudo, non sono stati riscontrati segni di violenza sessuale."

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0 recensioni:

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24 commenti:

  • Stanislao Mounlisky il 19/05/2015 07:14
    Agata Christie definiva i suoi romanzi la sua "fabbrica di salsicce": mi domando se tu hai già aperto una norcineria...
  • Anonimo il 20/05/2012 15:09
    Morry Morry Morry, come diceva Eduardo, a raccontar le cose come sono nella realtà si diventa noiosi, bisogna raccontarle in modo grottesco. A parer mio la fantasia va sempre premiata, il rispetto dei canoni lasciamolo agli esattori della Rai.

    Suz
  • Roberta P. il 19/05/2012 15:43
    Ovviamente concordo!!
    Io l'ho sempre sostenuto che la Suz è una in gamba.
  • Anonimo il 19/05/2012 15:01
    Sbattitene del web e delle sue esigenze. Paginetta web? Non si scrive per il web ma per scrivere. E basta!

    Suz
  • Roberta P. il 05/02/2012 16:55
    È un complimento bellissimo! Grazie Claudia!!!
  • Claudia Ravaioli il 05/02/2012 11:04
    @altamarea gli occhiali da sole anche a novembre anche al mattino quando ancora e' scuro ci sono persone che li indossano. Una difesa che molti hanno e perché no questa Cinzia " tosta" ma decisamente una che l'abitudine a certe schifezze commesse da parte dell'umanità ancora non l'ha fatta...
  • Claudia Ravaioli il 05/02/2012 10:58
    Scrivere racconti gialli non e' facile; tu ci riesci e anche piuttosto bene. Complimenti sinceri!
  • Roberta P. il 08/01/2012 16:40
    @Mariateresa:
    Dovessi mettere i puntini sulle "i" in tutti i miei racconti, allora dovrei parlare come si deve anche di verbale di interrogatorio della persona sottoposta ad indagini, di consulenza in materia tecnico-balistica, di consulenza tecnica medico legale sulle cause di morte, di indagini ispettive varie, etc etc. È vero che sono aspetti importanti, ma se dovessi scrivere di tutto ciò in quelle poche pagine di racconto, non resterebbe spazio per dar voce all'umanità e alle varie sfumature dei personaggi (e a me questo sta molto a cuore, non ci rinuncerei mai).
    Un discorso del genere potrebbe essere preso tranquillamente in considerazione per la stesura di un romanzo, ma per quel che mi riguarda, non di un racconto.
    Con questo credo di aver chiarito definitivamente la mia posizione. In caso contrario, fa nulla!
  • Roberta P. il 08/01/2012 16:30
    @alta marea:
    Ahahah, ma non mi dire! Grazie dell'illuminazione!
    Il punto è... che prima di sparare qualsiasi cosa in merito, dovresti sapere una cosa di Fermi: e cioè che lei utilizza gli occhiali da sole a prescindere dal fatto che ci sia sole...!
    Felice che non ti sia dispiaciuto!
  • Roberta P. il 08/01/2012 15:56
    @Mottola:
    Ahahah! Grazie, Mottola! Sempre contenta che tu sia ancora una volta qua a leggere i miei racconti, lusingatissima dei complimenti!
    Nei tuoi due commenti hai spiegato perfettamente quello che intendo anche io!
  • Vincenzo Mottola il 08/01/2012 10:21
    @Mariateresa: Avevo capito cosa intendevi e, credimi, non stavo criticando la tua critica, ma permettimi di insistere sulla "forma racconto" della quale discutiamo: un romanzo si muove su regole precise, una storia di ampio respiro esige dettagli in cambio di tempo, mentre un racconto, una narrazione breve, ha il dovere di tagliare tutto il tagliabile e venire al dunque.
    Non intendevo privare Roberta del tuo buon consiglio, ma mi premeva farle sapere che l'essenziale giunge al lettore, che racconta storie sufficientemente buone da lasciare che il resto lo aggiunga la fantasia di chi le legge.
    Auguri ricambiati!
  • alta marea il 08/01/2012 01:21
    A parte gli scherzi, tralasciando piccoli refusi, concordo su quanto detto da mariateresa morry. Ho letto tutto il racconto non mi è dispiaciuto...
  • alta marea il 08/01/2012 00:08
    mi sono fermato alle sei di mattino che si sfila gli occhiali da sole... avvolti dal cappotto a novembre ma è buio a quell'ora!!!!
  • mariateresa morry il 07/01/2012 23:37
    Per Mottola: io non ho affatto suggerito una "minuziosa ricostruzione dell'iter burocratico " tra forze ordine, procure ecc. Ho solo rilevato che tutti i migliori scrittori di questo genere di narrativa non omettono, anche solo per semplici cenni, di fare dei riferimenti precisi ai momenti procedurali. Basti per tutti Camilleri che certo non può essere accusato di dare troppo spazio a descrizioni procedurali mentre narra di Montalbano. Fatto è che dai pur buoni racconti di Roberta pare che la P. G. abbia mano libera su tutto, il che non è così. Le indagini fanno capo sempre ad un PM, di cui non c'è traccia. Comunque non voglio sembrare noiosa... ero solo realista.. Auguri!
  • Vincenzo Mottola il 07/01/2012 23:01
    E chi sono questi tali che si rifiutano di leggere un racconto perché è lungo? Dimmelo che li vado a prendere a casa e li costringo!!!
    Dunque, solo la mia lunga assenza dal sito mi ha impedito di leggerlo prima, altrimenti avresti avuto le mie cinque stelle prima di tutti gli altri.
    Poiché ti leggo da molto ed ho avuto la fortuna di collaborare con te, mi permetto di superare il giudizio al singolo racconto e di darne uno a te scrittrice, Robi: se avessi trovato nelle tue opere una minuziosa ricostruzione dell'iter burocratico che intercorre tra le forze dell'ordine, le procure ed i magistrati temo che sarei scappato via urlando, perché un racconto, per quanto "lungo", DEVE spendersi in ogni riga per i temi, la trama ed i protagonisti. Tu fai questo, racconti l'essenzialità, scarnifichi le impalcature narrative per trasmettere il peso degli avvenimenti prima che l'avvenimento stesso, la fragilità di un personaggio prima del personaggio; in un genere stereotipato non ho trovato nelle tue opere protagonisti preconfezionati.
    Ormai conosco Fermi, da un pezzo, e non mi ha ancora annoiato, dopo centinaia di pagine di sue vicende. Sei crudele, Robi, c'è oscurità nelle tue storie... per questo sono ancora qui, a leggerle.
  • Roberta P. il 21/11/2011 00:51
    @mariateresa: magari ci pensa il vicequestore Lorusso ad avere i contatti con la procura.
    In ogni caso, ho sempre spiegato che nei miei racconti non è la parte tecnica che voglio mettere in risalto, che per quanto importante possa essere nel genere che decido di raccontare, ho sempre messo in secondo piano, decidendo così di dare importanza ad altri aspetti.
    Eheh, beh... paragoni con autori affermati come Camilleri mi sembrano un po' esagerati.
    Comunque senz'altro, col tempo, avrò la possibilità di migliorare questo tipo di conoscenze! Grazie del consiglio
  • Roberta P. il 21/11/2011 00:21
    @Massimo: tu non l'hai letto perchè per te la storia non era avvincente, tanti magari non l'hanno fatto per via della lunghezza (perchè ti assicuro che esistono persone che a prescindere da tutto, si rifiutano categoricamente di leggere racconti lunghi più di tre pagine)!
    Ad ogni modo, mi sembra abbastanza inutile stare a discutere sul fatto che il mio racconto sia avvincente o meno: quello dipende dai gusti di chi legge (tanto che a Charlie è piaciuto molto, mentre a te no).
    Siccome è già la seconda volta che mi scrivi cose di questo tipo, probabilmente non ti piace il mio stile. Quindi penso che non riuscirai mai a trovarne uno, come dici tu, avvincente!
    Saluti a te!
  • mariateresa morry il 20/11/2011 21:59
    Il racconto è interessante, tuttavia, visto che vuoi scrivere di indagini poliziesche in italia, dovresti anche approfondire i rapporti che intercorrono obbligatoriamente per legge tra la polizia giudiziaria e la procura della repubblica. Non esiste che un poliziotto agisca come descrivi tu senza informare immediatamente la Procura. Tu parli di vicequestore, ma in casi di omicidio, moriti violente o sospette ( così anche per altri gravi reati, il PM di turno va immediatamente relazionato. QuestO aspetto manca del tutto nel tuo racconto ( e in altri). Se leggi altri autori affermati nel settore, poni tra tutti Camilleri, nessuno tralascia anche il rapporto pur se romanzato Polizia - Procura. Ne va della realtà e credibilità del racconto. Se vuoi perfezionarti in questo tipo di narrativa, devi approfondire l'effettiva realtà dell'ambiente e delle dinamiche che lo regolano. Scusa la critica
  • Massimo Bianco il 20/11/2011 21:28
    Ti lamento che nessuno ti ha letot pe rla lunghezza. Il problema non è tanto la lunghezza, secondo me, ma la dispersività del testo. Il web è una brutta bestia, per farsi leggere bisogna prendere per il collo il lettore in poche righe e poi portarlo pe rmano fino alla fine della storia senza nmai mollarlo, qui però ci sono chiacchiere, chiacchiere e non succede nulla. In tutta sincerità, da appassionato di noir ho iniziato la lettura con buona volontà, ma dopo 5 pagine mi sono stufato e mi sono interrotto. Magari prima o poi la riprendo, non lo so, me ne dubito. Non è scritta male ma, lo ripeto, una storia deve avvincere e fin da subito, vedo che Charlie è stato avvinto e ne sono lieto pe rlui, a me invece non ha preso, purtroppo. Vedremo la tua prossima storia. Saluti
  • Charlie il 20/11/2011 17:06
    haahahhaaahhah!! vabè, ma ne valeva la pena!
    È una bella storia, è scritta bene.. qualche minuto in più si può ache spendere!!
  • Roberta P. il 20/11/2011 11:34
    -Grazie a te
    -No, grazie a te
    -No, a te
    -No, a te
    Ahah!
    Scherzi a parte, grazie sul serio! Son molto contenta che tu abbia apprezzato questa mia ultima "fatica".
    A quanto pare sei stato l'unico coraggioso che ha deciso di leggersi tredici pagine di racconto su internet!
  • Charlie il 19/11/2011 18:46
    sì, riferimenti alla guerra del vietFOT*****nam!!
    Ok, primo insegnamento ricevuto qua.. le stelle fanno come vogliono. Annotato!
    Grazie a te per aver scritto una roba del genere!!
  • Roberta P. il 18/11/2011 14:27
    Ahahahah, grazie per averlo sottolineato, non era abbastanza chiaro!
    Si vede che sei nuovo del sito: le stelle fanno un po' come vogliono, ma immagino che in questo caso il punto sia che mentre tu hai ne votate cinque, qualcun altro l'ha valutato meno. In pratica viene fuori il risultato di due voti differenti!
    Ad ogni modo, grazie mille per tutti i complimenti!
    Riferimenti alla guerra del Vietnam nel tuo username?
    Ancora grazie, Charlie, e benvenuto!
  • Charlie il 18/11/2011 08:54
    Prima lettura del sito per me.. non ti meriti complimenti, di più. Mi piace tantissimo come scrivi. È lungo ma l'ho letto tutto d'un fiato.. è scorrevole e ben articolato. Mi piace come la poliziotta spiega ai suoi colleghi come l'ha capito..
    io però non ho capito perchè ho votato cinque stelle e se ne illuminano solo tre e mezza..
    Un mostro, finalmente una che sa cosa significa scrivere un racconto thriller. beh, di non famoso, s'intende eheh..

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