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L'albero solitario

Durante un giorno di Settembre, stavo percorrendo un marciapiede, camminando come al mio solito: frettolosamente, con passo irregolare e senza guardare nessuno negli occhi. Volevo soltanto raggiungere la mia meta, abbandonare la rumorosa giungla urbana per rifugiarmi in un posto forse noioso, ma sicuramente più caldo e tranquillo. All'improvviso, però, percepii un cambiamento: mi sentii rilassato, protetto, la fretta era svanita. Guardando in su, vidi che ero finito sotto un albero abbastanza grande. Rimasi fermo a guardare le foglie colorate intorno a me, che cadevano in maniera armoniosa e quasi uniforme, come se un'anima estetica ne avesse calcolato perfettamente le distanze. Sembrava di essere sotto una cascata lenta e silenziosa. Lasciai che mi sfiorassero i vestiti, che mi si adagiassero sulle spalle. In questo modo, quando toccavano il suolo e giacevano immobili, era come se si fossero portate dietro un po' delle mie pene e preoccupazioni.

 

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6 commenti:

  • fabrizio costa il 20/05/2016 07:37
    bello ma eccessivamente corto, andrebbe migliorato con qualche parola in più
  • Marcello Piquè il 12/09/2013 10:35
    bella l'immagine delle foglie che si prendono parte delle nostre (tue) pene. bravo
  • Fernando Piazza il 14/01/2012 00:24
    Bello scritto, breve ma intenso, venato di poesia e di magico incanto. La natura sa ben creare le giuste condizioni per far gioire il nostro cuore, risvegliare i nostri sensi atrofizzati e anestetizzati dall'abitudine routinaria facendoci assaporare momenti di puro godimento, proprio quando meno ce lo aspettiamo... Bravo
  • Bianca Albites Coen il 02/12/2011 21:06
    L'autunno che hai descritto mi è piaciuta molto. Penso proprio che siano gli alberi quelli che fanno notare l'inizio di questa stagione. complimenti per il tuo racconto. un grandissimo applauso.
  • Gianfranca Galliani il 21/11/2011 19:42
    Bellissima e condivisa sensazione autunnale dalle tue parole. Grazie
  • Stanislao Mounlisky il 21/11/2011 19:34
    anche questa prosa mi è piaciuta molto, mi è sembrata lirica. bravo

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