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L'amore cieco

Sono le otto del mattino. Già in ritardo per la prima colazione. Ho chiuso nella testa i brutti pensieri che ancora escono con forza: di giorno come di notte. Tormento, chiodo fisso: quelle immagini, quelle parole. Impossibili ignorarle. Fanno a pugni con il mio cuore. Logorano la mia mente. Penso che tutto questo si ripercuota su di me e invece non faccio altro che mietere successi, complimenti da uomini e donne. È vero, sono raggiante, solare, colorata, vivace, energetica: sono di nuovo io e dentro di me nascondo i lividi ricevuti.
Lui mi guarda, prende il mio viso fra le mani, portandolo verso lo specchio.
"Sei splendida, non ti vedi?"
È la prima volta in più di trent'anni trascorsi insieme che gli sento dire una frase del genere.
Mi guardo. Vedo un viso da bambina, una bambina di cinquantatré anni, e due borse sotto gli occhi, umidi di commozione. Forse è vero che l'amore ti rende cieco.
Siamo due pazzi ed è per questo che ci amiamo ancora alla follia.

 

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4 commenti:

  • Anonimo il 28/12/2012 19:42
    È vero, in queste poche righe ben scritte offri allo sguardo del lettore la foto di un momento felice della tua vita.
  • Patrizia Targani Iachino il 11/12/2011 10:42
    Grazie per i vostri commenti. In effetti questo piccolo testo non è classificabile come un racconto, mancherebbero, come mi avete fatto notare, molti particolari. E'l'espressione di un mio personale sentimento, una sorta di fotografia di un attimo della mia vita che ho voluto ricordare e condividere con voi. Un bacito, Pat
  • mariateresa morry il 10/12/2011 20:13
    non siamo davanti ad un racconto, ma ad un avvio di una storia... si intuisce qualche cosa, come ha scritto Giacomo, ma chi legge non riesce ad agganciare la premessa al resto. Seconda cosa: se si vuole scrivere di narrativa occorre arricchire il linguaggio ed evitare terminologie ovvie.. es. " amarci alla follia" non esprime...
  • Anonimo il 10/12/2011 19:32
    Quelle immagini... quelle parole, impossibile ignorarle. Questo è il cuore del racconto ed è intorno a quella frase che andrebbe costruito il prossimo racconto, che leggerò volentieri, se lo pubblicherai. Benvenuta fra i narratori... ce n'è bisogno. Ciaociao

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