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Un tragico episodio della guerra fredda

Da molti giorni bussavate alla porta della ma memoria. Vi siete serviti di parole, nomi di persona, scene di un film, frasi lette in un giornale, di pensieri sulla mia vita, semplici, relative al modo in cui passo certe giornate. E, finalmente, siete riusciti ad aprire la porta. È stato quando ho pensato: " Sarebbe bello, la domenica, bighellonare pigramente per casa, senza affannarsi e rinunciando a pensare: che cosa preparerò per il pranzo? " Da qualche tempo faccio un altro pensiero: " Qualcosa si arrangerà" e passeggio pigramente per casa, prendo un libro, vado in terrazza a guardare le piante. E sono più felice. Le domeniche sono diventate leggere, non più noiose e vanamente impegnative come una volta. Con questo ultimo strumento siete riusciti ad aprire la porta e subito vi ho riconosciuto: Julius ed Ethel. Mentre bighellonavo per casa, mi sono ricordata che anche a voi piaceva passare le domeniche così.
E mi sono ricordata tutto di voi, Julius ed Ethel Rosemberg, due ebrei americani, una coppia come tante che si amavano dolcemente, pacatamente. Avevate due figli, due bambini che dovete aver amato ed educato nel modo giusto se, diventati adulti, hanno scritto per voi, su di voi, un bel libro. "Eravamo vostri figli".
Ero molto giovane quando vi travolse una tragica vicenda che vi portò entrambi, insieme, alla morte. Eravate impegnati nella difesa dei diritti umani, condannavate il crimine di cui erano stati vittime Sacco e Vanzetti, vi opponevate alla guerra di Corea, partecipando alle manifestazioni che gli americani illuminati e progressisti organizzavano. Avevano molto successo e suscitavano molte apprensioni nei dirigenti della Casa Banca che temevano di perdere il consenso dell'opinione pubblica sulla guerra che gli USA stavano combattendo in Corea. Quel consenso bisognava riconquistarlo ed a questo fine bisognava convincere la gente che il dissenso, la contestazione, erano segni di antipatriottismo, di tradimento della grande, democratica, civilissima America. Occorreva scegliere, fra i contestatori, chi si dovesse punire per il reato di alto tradimento. Voi foste i prescelti. E chi, più di voi, poteva incarnare il nemico, il male che si doveva estirpare per il bene e la sicurezza di tutti? Eravate ebrei e poveri. Julius era comunista ed aveva dichiarato la sua solidarietà alla Repubblica spagnola durante la guerra civile del 1936-1939. Fu montata una macchina accusatoria fatta di bugie e manipolazione della realtà. Foste accusati di essere spie e di aver venduto segreti militari all'Unione Sovietica perché potesse accelerare il progetto di realizzazione della bomba atomica. Nella vostra storia c'è un particolare che aggiunge vergogna a vergogna. Tuo fratello, Ethel, David Greenglass, sotto le pressioni dell' F. B. I. che ricorse anche alla tortura, confessò di aver partecipato alla vostra attività di spionaggio. Molti anni più tardi, uscito dal carcere dopo 15 anni di detenzione, ammise di aver mentito, costretto a scegliere tra la propria vita e quella tua e della tua famiglia. Voi sosteneste con forza la vostra innocenza, appellandovi al V emendamento. La difesa portò al processo prove sufficienti a scagionarvi ma erano gli anni del maccartismo e le "streghe" evocate dalla parola chiave: sicurezza nazionale furono"trovate" in molti luoghi, da quello del cinema a quello degli intellettuali, dei pacifisti e di tutti quelli che lottavano per la difesa dei diritti umani. Personaggi di tutto il mondo levarono la voce in vostra difesa: Picasso, Einstein, Pio XII, Elisabetta II, Brigitte Bardot. Jean Paul Sartre ha definito la vostra vicenda " Un linciaggio morale che macchia di sangue un intero Paese".

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6 commenti:

  • Ivan Benassi il 16/07/2007 09:26
    Grazie
  • Franca Maria Bagnoli il 08/07/2007 05:56
    Grazie dell' attenzione, Massimiliano. Mi puoi direla fonte di queste tue informazioni?
  • laura ruzickova il 16/11/2006 14:35
    brava, è giusto conservare la memoria storica di due figure tragiche e pulite
  • Franca Maria Bagnoli il 31/08/2006 18:47
    Didascalico? Non ho volutoinsegnare, ma solo raccontare una toria vera che non fa onore ad un paese
    democratico. Ciao. Franca.
  • alberto accorsi il 23/08/2006 08:05
    un po' troppo didascalico

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