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Volevo scriverti

Ho pensato di scriverti, qui, nel caos di una piazza.
Tra i mille rumori, i più chiassosi sono quelli che mi battono sulle tempie.
Non volevo dirtelo a voce, avrei pianto, come sempre.
Sono confusa.
Non riesco a godere di questo sole impavido, seduta al tavolo di un bar, dove tutti mi conoscono.
Passo il tempo prezioso a salutare a destra e a manca... loro non sanno del mio stato d'animo, della malinconia che mi invade.
Ho pensato di scriverti per evitare l'eterna mia immediatezza... oppure chiamiamola irrazionalità che ha la facoltà di "rovinare" l'obbiettivo che l'interagire dovrebbe far raggiungere.
Io sono così, l'imperfetto angolo della nostra storia, colei che si impegna nelle elucubrazioni mentali, che tu chiameresti in tutt' altra maniera ma che hanno il potere di confondere anche il più semplice dei concetti.
Il cameriere mi chiede gentilmente cosa portarmi, un caffè? Bevanda che evito accuratamente, il suo aroma così piacevole richiederebbe una sigaretta ed io ho smesso di fumare... per amore.
Mi giunge una musica conosciuta, mi sciolgo dentro e mi maledico mentre goffamente tento di arginare il fiume di lacrime in arrivo.
Mi metto di spalle agli avventori e dietro alle lenti da sole tutto il dolore prende forma e senza ritegno un singhiozzo spezza il mio respiro.
Un colpo di tosse per confondere le idee se casualmente qualcuno più attento degli altri se ne fosse accorto.
Certo è che le emozioni, sono il motore della nostra vita e la mia è davvero in panne in questo momento... ed io non so a chi chiedere aiuto per poter riprendere il via.
Ci penserò dopo. Domani è un altro giorno, disse la Rossella di "via col vento"quando il suo uomo le sparò in faccia "francamente me ne infischio se stai soffrendo"
Ho tracannato il succo di frutta che avevo ordinato, lo faccio tanto per inumidire le fauci, rese arse dal mio momento così difficile, non per la sete.
Ho pensato di scriverti... anche se non si usa più farlo. Un rapporto epistolare sa di delicatezza, credo, è un modo in disuso ma così colmo di gesti significativi, come la scelta della carta e della penna. Trovo che sia un'azione molto intima, come leccare il francobollo ed assaporarne l'amaro che sa di addio.
Ecco, ho pensato di scriverti per dirti addio, ora mi ricordo.

 

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5 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 28/12/2011 22:14
    Davvero una bella pagina di diario.
    é scritta molto bene, il periodare spezzato - non so se era nel tuo intento - trasmette bene l'idea di un pianto sconnesso... soffocato...
    Mi piace molto anche la descrizione attenta che fai dei tuoi sentimenti, davvero pacata e delicata. Originale l'immagine del francobollo... dell'amaro. Anche perchè, io non vi metterei molto cuore in quest'ultima lettera. Ciaoo

5 commenti:

  • Anonimo il 31/01/2012 13:19
    Ma no, manuela... non dicevo questo... era il mio uno scherzo. Eddai... i complimenti te li ho già fatti... però sei stata brava a parlarne senza dare un peso eccessivo alla cosa... c'è una certa 2sostenibile" leggerezza dell'essere... ciaociao
    P. S. per vendetta lo metto tra i preferiti.
  • Manuela Magi il 31/01/2012 12:25
    @Giacomo... io non ho mai scherzato con i sentimenti... degli altri.
  • Anonimo il 30/01/2012 18:18
    Una pagina che sa di diario anche se l'abilità con la quale viene trattato l'argomento fa propendere il lettore per una immedesimazione più che un'autobiografia.
    ben descritta la scena e lo stato d'animo, che appare sereno, non sconvolto. Una cosa poco importante, per una donna, come quella di mollare uno, così, per gioco... ahahah... no, non credo che sia andata così. Era un mero esercizio di scrittura. ciaociao
  • loretta margherita citarei il 29/12/2011 05:53
    molto bello complimenti auguri di cuore
  • Manuela Magi il 28/12/2011 23:05
    Grazie,

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