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Addio

Una mano la sfiorò.
Sentì il braccio scattare: era il momento di muoversi. Si abbassò lentamente e con delicatezza cercò un contatto. Non era più giovanissima, aveva compiuto quel percorso centinaia di volte; ma ogni volta le era sembrato diverso. A capo chino iniziò il suo giro, con un'andatura regolare. Le piaceva quell'occupazione: sentiva sprigionarsi energia vitale intorno a lei e le vibrazioni che trasmetteva parevano scaturire dalla sua testa. La strada andava restringendosi piano piano, ma sempre più; portava verso il centro: là, si sarebbe riposata. Qualche volta rimaneva pigramente inerte per un po', adagiata e immobile. Era sicura comunque che sarebbe tornata indietro e, affidandosi al suo braccio, avrebbe trovato il giusto appoggio. Quella era la sua strada e l'avrebbe solcata fino alla fine, senza incertezze. Ricordava ancora quel giorno in cui il figlio dei proprietari della casa, rientrato insieme ad alcuni amici, teneva in mano qualcosa e canticchiava. Erano tutti agitati ed euforici. Il ragazzo si era diretto subito verso di lei, l'aveva svegliata in modo deciso e aveva continuato a farla andare avanti e indietro per ore. Intorno a lei, nella stanza c'era trambusto e anche se non riusciva a decifrare bene le parole, le parve di sentir parlare di scarafaggi: la casa doveva essere stata invasa! Nonostante la stanchezza, a fine giornata si sentì soddisfatta: c'era un'energia positiva e lei, in qualche modo, se ne sentiva l'artefice. Aveva portato avanti il suo lavoro a lungo adeguandosi ad ogni ritmo, senza scontentare nessuno; ma era passato tanto tempo e il tempo, prima o poi, porta cambiamenti. Così un giorno una luce fortissima, accecante e precisa le si parò davanti con la forza della gioventù. Sicura e arrogante, decisa a combattere e a vincere. Lei era ancora capace di far sentire la sua voce ma, ormai anziana, si rese conto di essere entrata a far parte del passato: cedette il passo. Nessuno sentì più neanche un suo fruscìo ma molti la ricordano con una certa nostalgia.

 

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0 recensioni:

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22 commenti:

  • Marcello Insinna il 24/01/2012 10:31
    Sì, in effetti mi sono accorto di avere suscitato interesse e curiosità Eh eh eh...è stato piacevole e divertente. Grazie anche a te per la preferenza.
  • Fernando Piazza il 23/01/2012 23:18
    Hai visto che alla fine l'attesa premia? Grazie ai vari interventi sono giunto alla soluzione anch'io... anche se non per merito mio. Marcello, chapeau!!! Sei un grande. Tra i preferiti anche per me.
  • Marcello Insinna il 22/01/2012 00:41
    Insomma... vi ci siete messi d'impegno! Ah ah ah... troppo divertente! Bravi davvero! E grazie a tutti.
  • Bianca Moretti il 21/01/2012 15:24
    Hai ragione, Giacomo. Provvedo anch'io... merita!
  • Anonimo il 21/01/2012 15:17
    In effetti è vero... Marcello è stato bravissimo, davvero. Ecco perchè l'ho messo nei preferiti... ciaociao
  • Bianca Moretti il 21/01/2012 15:14
    Cazzarola... ora è tutto chiaro!!! Lo avevo pure pensato tra le varie opzioni ma l'avevo scartato perché non mi tornavano gli scarafaggi...(maledetti!) Ora so che c'entrano eccome!! Però devo ammettere che senza i tuoi... aiutoni... non ci sarei arrivata Alla luce dei nuovi fatti devo fare i miei complimenti vivissimi all'autore, davvero bravissimo!!
  • Anonimo il 21/01/2012 14:47
    Bianca: pensa alla confusione, al trambusto... ragazzi e ragazze che parlavano di "scarafaggi"... pensa alla parola in altra lingua... e poi vedi che lei venne sostituita da un sesore a luce intensa, tipo laser... ma qui andiamo nel tecnico. E poi pensa a Marcello... sai che è musicista, no?
    le parole chiave sono:
    giri, solchi, verso il centro, ritorno nella posizione tramite il braccio, giusto appoggio nella sua sede originale dalla quale è stata calata, andatura regolare a capo chino... ahahah... impossibile sbagliare.
    ma io sono facilitato essendo collaboratore della settimana enigmistica... ciaociao a tutti.
  • Bianca Moretti il 21/01/2012 14:27
    Non potete capire come rosico in questo momento... Diavolo di un Jack! D'altronde, non ho mai dubitato delle sue fini capacità intellettive e delle sue ottime doti intuitive... e gli scarafaggi depistano anche me... Forse si tratta di un oggetto di cui io ignoro l'esistenza: questo consolerebbe la mia frustrazione
  • Anonimo il 20/01/2012 15:19
    Vedo che Elisa è stata tratta in inganno dagli scarafaggi... ed invece... ahahah ciaociao
  • Marcello Insinna il 20/01/2012 15:05
    Bravo Giacomo!! Ah ah ah... ero in attesa del tuo ritorno. Grazie.
  • Anonimo il 20/01/2012 13:20
    Eccomi di ritorno... originalissimo, Marcello, sei riuscito a dare anima ad un vecchio oggetto al quale sono legatissimo... come non riconoscere quel braccio, ed il fruscio, ed anche la strada che si stringe verso il centro... o anche il suo ritorno indietro affidandosi al suo braccio... bravo davvero, e ben scritto, come sempre. Tra i preferiti. ciaociao
  • Marcello Insinna il 11/01/2012 09:37
    Ciao Alessandro, ti ringrazio per aver inserito il mio racconto tre i tuoi preferiti. Purtroppo devo dirti che non si tratta di un aspirapolvere, anzi è qualcosa che... immette nell'aria, non toglie.
  • Anonimo il 10/01/2012 23:16
    Bellissimo .. Non so bene di che oggetto si tratti, ma per un momento ho pensato a un aspirapolvere.
  • ELISA DURANTE il 10/01/2012 20:01
    Ma tu non la leggi la posta????? Ho la risposta!!!!!
  • Marcello Insinna il 10/01/2012 18:11
    Ti ringrazio Ugo per il commento lusinghiero e per la critica positiva. In effetti l'oggetto in questione è rappresentato come se avesse un anima e tu hai descritto perfettamente la sensazione che volevo dare. Non si tratta di una carriola, ma è meno difficile di quello che sembra.
  • Ugo Mastrogiovanni il 10/01/2012 16:11
    Un breve gradevolissimo racconto scritto da chi trova un'anima anche nelle cose inanimate, ma egualmente utili. Questa breve narrazione sembra l'apologia di un vecchio inobliabile attrezzo che, collocato nel suo giusto spazio e tempo, ancora reclama il riconoscimento della sua condizione di indispensabilità. Non sono certo se trattasi di una vecchia carriola in legno ma, quale critico, devo affermare che, qualunque esso sia, potrebbe trattarsi anche di un secchio, vive e partecipa al lavoro che svolge e alla vita che gli sta intorno. Nella stesura, ogni accenno, ogni passaggio è ben appropriato e collegato al tema; nessuna parola è sprecata. L'autore partecipa in prima persona e dà vita ad un racconto molto valido: per l'esattezza del linguaggio, per l'uso di una sintesi per niente riduttiva, per l'interesse che suscita dal primo all'ultimo termine e per la rara eleganza dell'insieme. Merita tutta la nostra stima.
  • Marcello Insinna il 10/01/2012 10:51
    No, mi dispiace. Posso dire che ogni frase fa riferimento all'oggetto in questione. Forza! Rileggete e riprovate.
  • Bianca Moretti il 09/01/2012 22:39
    Marcello, ma che scherzi combini? Ora ti diverti a fare gli indovinelli? Vuoi forse mettere a dura prova le scarse capacità "investigative" dei miei poveri neuroni?
    Pur leggendo più volte il tuo racconto non penso di avere centrato il bersaglio. C'è sempre alla fine qualcosa che non mi torna. Poichè penso di essere fuori strada la butto lì, così non tolgo ad altri il piacere di scoprire la soluzione: ho pensato alla lanterna soppiantata oggi dalla più moderna e potente luce elettrica. HO VINTO QUALCOSA???
  • Fernando Piazza il 09/01/2012 22:06
    E bravo Marcello! Anche in questo racconto non manca certo il finale a sorpresa. Solo che stavolta ce lo dobbiamo trovare da soli! Sarà che dopo una giornata di lavoro il cervello è un po' fuso ma non credo di avere capito bene di cosa si tratti. Cioè, qualche idea mi è venuta ma nessuna mi convince fino in fondo. Mi sa che passo e... aspetto la soluzione, che è meglio!
    Ah la pigrizia!!!
  • ELISA DURANTE il 09/01/2012 18:48
    Credo di avere capito ma te lo scrivo in privato per lasciare anche agli altri modo di indovinare.
  • Marcello Insinna il 09/01/2012 17:22
    Sono curioso di scoprire chi capirà di cosa si tratta. Mi dispiace Elisa, sei molto lontana dalla soluzione, ma in fondo si tratta solo di ripercorrere un po' il tempo pensando a qualcosa che ci ha accompagnato...
  • ELISA DURANTE il 09/01/2012 15:53
    Io... non ho capito niente! Era un fantasma? Che cosa c'entrano gli scarafaggi? E che cosa teneva in mano il figlio dei proprietari, un tavolino a tre zampe?!? Perchè la ricordano con nostalgia? Un aiutino, per favore!!!

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