Finita!
Era finita!
Potevo finalmente fissarmi la mano che tremava riflessa nel vetro appannato. Potevo, finalmente, aspettare una notte non troncata da quell'occhio glauco e liquido, dall'affanno scivoloso di quell'ansimare senza ritmo. Il mostro non era più libero di annegarmi l'esistenza con la sua viscida parvenza attraverso quel vetro. Riflesso pallido e assillante di cose che non potevo e non sarei mai potuto essere.
Potevo finalmente fissarmi la mano... immobile... riflessa dal vetro appannato di uno specchio!