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Si sa come comincia, ma non come finisce 1°

Diciott'anni, blue jeans a campana, stretti al punto da ottundere circolazione e organi riproduttivi, giubbino a vento ombelicale e una testa piena di Tex Willer e Guerra d'Eroi. E appunto Tex Willer era il suo soprannome.
Mattino d'un giorno feriale, "berna" clamorosa anti interrogazione, bar di via Mantovana con biliardo. Dentro, quasi nessuno. Solo l'amico, che ha bigiato pure lui, Guerra d'Eroi.
Biliardo? Ok, Tres bien! Quien sabe? Eh? Fottiti! Ma vaffanculo te, va! Cominciamo.
Stecca, gessetto, triangolo, biglie, bocciata e via. La prima all'americana. Non un granchè, come partita. Dire che fossero svegli, era esagerato.
Due ore e qualche bibita dopo, non tutte analcoliche, l'atmosfera era stanca, dimessa e fumosa. La voglia di giocare a biliardo già finita. Consumata anche una sfida a flipper ed una a freccette, esaurite le puttanate con cui si riempiono le conversazioni tra coetanei in mattinate come quelle, non sapevano cos'altro fare.
Ma bisognava tirar l'una, quindi...
Ancora biliardo. Boccette stavolta. Discorsi, più niente. Amici da una vita, e per la vita, così almeno pensavano allora, non han più molto da dirsi.
Entrano altri due ragazzi. Zingari. Pellirosse di periferia. Non eccessivamente sporchi né troppo dimessi, anzi, piuttosto ben messi. Ce n'è anche un terzo, più anziano, trenta, quaranta o giù di lì, che però resta al banco del bar.
S'accomodano vicino al biliardo in attesa del loro turno. Ma non stanno zitti.
Parlano. Dapprima tra loro e di loro, poi con qualche commento alla partita in corso.
Niente di che, all'inizio, ma poi chiedono per quanto ne abbiano ancora, prima di poter giocare a loro volta.
Informati che fino all'una nisba, cominciano a dar segni d'insofferenza. Poi diventano molesti. Infine offensivi.
Tex e Guerra d'Eroi, cominciano a scambiarsi sguardi d'intesa e a studiare gli avversari. Non si comincia una rissa senza aver prima valutato bene gli avversari. Naturalmente senza dar troppo nell'occhio.
Improvvisa, la scintilla.
I due pellirosse non stanno più nelle braghe, si appoggiano al biliardo, toccano qua e là. Arrivano perfino a spostare qualche biglia. Cercano rogna.
La trovano, perché non si sta tutta la mattina al bar senza accumulare energia nervosa da sfogare in qualche modo. Non a quell'età.
Tex Willer, il più fumino, risponde alla provocazione. Lo zingaro offende, Tex rincara la dose e un minuto dopo vengono alle mani.
Non c'è gara, le stazze son simili ma la grinta no. Lo zingaro vien preso, sbattuto sul tavolo e giù una gragnuola di colpi che neanche Mike Tyson! O meglio, a quei tempi, Mohammed Alì. Anzi, Cassius Clay.
L'altro zingaro viene in aiuto, ma è bloccato da Guerra d'Eroi.

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3 commenti:

  • Fernando Piazza il 07/02/2012 16:56
    Sicuro che sia un horror? Qui mi sembrano tutti sull'incazzato andante... Ho paura che più del sangue vedremo volare denti e pugni a volontà, perchè come avverti non finisce qua... Tex Willer? E c'è pure Zagor? Quanto mi piaceva... Belli questi nomignoli. Comunque una giornata tranquillina tu non riesci a farla passare nemmeno ai personaggi fittizi dei tuoi racconti, eh?
    Però è ben scritto e piuttosto movimentato... mi hai incuriosito. Vado a leggermi il seguito.
  • Bianca Moretti il 07/02/2012 09:30
    Ehi, ti sei dato all'horror pure tu? Bene bene. Non ne capisco una... stecca di biliardo ma confesso che mi ha sfiorato qualche volta l'idea di imparare. A te, comunque, tutto quel girare e colpire di palle deve andarti proprio a genio, no? D'altronde il racconto è tuo e ci inserisci ciò che vuoi... Certi uomini ce l'hanno proprio nel sangue la voglia di menar le mani. Semplice sfogo dettato dalla noia o dimostrazione da uomini con le p... Quanto testosterone sprecato e non c'erano nemmeno donne a cui esibire la propria superiorità di homo manescum... pensa te.
    Non mi piacciono molto le scazzozzate specie se senza un valido motivo, ma se questa è funzionale alla storia allora... vado a leggere il seguito.
  • Anonimo il 07/02/2012 07:33
    Ero uno specialista della "bruciata" come si dice da noi... hai reso davvero bene la noia che prendeva per tirare l'una. Io ho bruciato talmente tanto cghe ero diventato un quasi vero giocatore di biliardo... avevo un colpo di sette sponde con messa... facevo i punti e rimettevo messa... vabbè, bei tempi. Mi hai riportato a quell'atmosfera... però non m'è mai capitato niente di strano, escluso un tentativo di abbordaggio di uno al quale piacevano i ragazzi... niente di chè.
    mi è piaciuto come lo hai scritto... forse alle signore la scazzottata non piacerà... ipotizzo, non ne sono certo. ciaociao

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