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Lei

Era una bella giornata di inizio primavera del 1997. Il sole alto e arrogante nel cielo di Torino, imponeva una gran voglia di vivere a chiunque riuscisse irraggiare. E io mi sentivo figo e forte in piena gloria dei miei venticinque anni. Quel pomeriggio mi trovavo al GS di via San Donato per far un po' di spesa. Ricordo che avevo la mia maglia preferita. Era una vecchia maglia grigia di lana leggera, con delle toppe ai gomiti che coprivano degli autentici buchi di povertà: pace all'anima sua.
Messe le quattro cose che mi servivano nel cestello, mi sono piazzato in coda per una cassa qualsiasi. Ma proprio lì i miei pensieri, che volavano leggeri nell'azzurrissimo nulla, sono stati scaraventati al suolo e bruciati vivi. Di spalle davanti a me c'era una ragazza col suo carrello della spesa. Volto delicato, occhi neri, capelli lunghi neri. Sui ventidue anni. Magra, un po' più bassa di me. Vestita in modo semplice. Era l'incarnazione stessa dello stile acqua e sapone.
La sua sola presenza ha scatenato in me un energia maligna che rapidamente mi ha invaso tutto il corpo. Mi sentivo cattivo, sempre più cattivo. Poi un movimento della testa gli ha spostato leggermente i capelli e sul suo collo candido è apparso un neo maledettamente invitante. Il mio respiro è diventato di botto profondo e inquieto. Dentro me cresceva brutale una gran voglia di "sfidare" quella ragazza. Alla fine, senza tanti complimenti, quell'energia inarrestabile ha rotto tutti gli argini e puf... ogni cosa è scomparsa. Mi sono ritrovato solo in una stanza buia e muta.
Dopo un tempo imprecisato mi sono ritornati immagini e suoni con una veloce gradualità. La prima cosa che ho visto è stata Lei che si allontanava da me per andare a mettere la spesa nei sacchetti. La coda di tre o quattro persone si era esaurita, io ero alla cassa e dovevo pagare. Lei mi fissava imbarazzatissima. Non avevo mai visto tanta agitazione per infilare rotoli di cara igienica e scatolette di tonno dentro a delle buste. Che diavolo avevo combinato? Era evidente però che Lei non era solo turbata, ma in primo luogo era anche... compiaciuta! Il rossore che gli affiorava al volto quindi non era quello del tramonto della fine dei giochi per il sottoscritto, ma quello di un'alba che annunciava una storia del destino. Qualunque cosa fosse accaduta aveva funzionato.
Cosa ho fatto a quel punto? Sono scappato! Ho preso la porta e sono ritornato in strada tra macchine in seconda fila e tram sferraglianti. Nei mesi successivi ho delapidato il mio capitale per spese inutili in quel GS, ma non è servito a nulla: non l'ho più rivista. Quando mi sono avvicinato a quella ragazza si è scatenato il Mr Hyde-Pepè. Gagliardo è saltato sul treno della cosa giusta fatta al momento giusto alla persona giusta. Ma poi, appena Lei si è allontanata, è ritornato il Dottor Jekyll-Pepè che da quel treno è sceso dall'altra parte mestamente.
Freud ha dato il meglio di sé per razionalizzarmi quella fuga: le emozioni legate a una "rimozione" sono di difficile gestione per la loro intensità. Questi eventi vanno bonificati per essere poi restituiti alla persona in forma di... bla... bla e ancora bla. Ma la verità è che io ho paura di tutte quelle faccende che si possono sviluppare tra un possibile lui a una possibile lei. E quel giorno si è sviluppata un'emozione irrazionale che mi ha fatto fare qualcosa di "misterioso". Il fattore X di Lei si è combinata perfettamente col mio fattore Y. La magia che si è sprigionata ha riaperto le porte dei giardini dell'Eden. Noi, gli eletti a sostituire finalmente Adamo ed Eva. Ma il mio primo pensiero è stato per il Serpente: ho voluto risparmiargli ulteriori intrighi alla mela verde.
Il mondo è di chi le cose importanti della vita le sa sostenere.

 

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7 commenti:

  • Pepè il 26/02/2012 22:48
    Grazie Easton, Giacomo, Fernando e Carla per i commenti (Morry l'avevo già ringraziata). Sulla scorrevolezza di lettura sto cercando di farmi le ossa.
    Fernando la cosa è successa davvero, luoghi tempi e rimozione. E ancora oggi non sono interessato a sapere cosa ho fatto, ma rimpiango il fatto di essermi fatto scappare quella ragazza che mi ha fatto perdere il controllo in quel modo.
  • Anonimo il 26/02/2012 21:50
    sei forte pepe... fluido ben stilato ed io l'ho trovat anche divertente grande pepe complimenti
  • Fernando Piazza il 26/02/2012 19:48
    Ma è successo davvero qualcosa o si è svolto tutto a livello cerebrale? Eppure la ragazza qualcosa deve aver percepito a giudicare dalle tue "maligne", pur se inconsapevoli vibrazioni, (o non erano piuttosto emanazioni del tuo es interiore, in agguato e in azione quando si tratta di emozioni?) Comunque una bella scrittura, intrigante e coinvolgente. Ottimo racconto.
  • Anonimo il 20/02/2012 09:43
    Ecco il Pepe che conosco io... scrittura originale, anche se assai precisa nei passaggi. E poi la storia molto bella, descritta alla tua maniera, unica nel suo genere. Io adoro gli autobiografici e mi piace questo modo di farlo sembrare una favola, un sogno, un chè di irreale. Io non ne son capace, per questo lo apprezzo. ciaociao
  • EASTON il 19/02/2012 18:00
    Condivido pienamente il buon giudizio di Mariateresa, l'ho letto volentieri in questa grigia domenica
  • Pepè il 19/02/2012 16:06
    Greazie per i complimenti Mariateresa. E grazie ancora di più per il commento strutturato. Non pensavo che i numeri in numeri fosserò una gaffe letteraria. Anzi pensavo che aumentassero la leggibilità. Provo a modificarli..
  • mariateresa morry il 19/02/2012 15:50
    Ti applaudo veramente. Questa pagina è davvero ben scritta. Scrittura veloce, periodo breve sostenuto da un uso competente della punteggiatura. Uno che legge quasi ci si sente nei pannidi un ragazzo di venticinque anni! Che dire poi del gioco delle emozioni e di come lo hai saputo rendere? Veramente un bel lavoro, equilibrato, non melenso. Poiche noto che hai scritto due volte le cifre dell'età con i numeri, cosa che per me è irrilevante, come altri formalismi ( banditi da una vita sin dalla letteratura beat-generation) , ti dico che andrebbero scritti in lettere per esteso. Lo dico solo perchè a me hanno impallinato un bel lavoro scritto, per un errore analogo. Io questo te lo voglio risparmiare, perchè questo racconto è davvero notevole, ciao!

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