Abito in un bel posto di mare, da dove partono i traghetti per l'isola del Giglio, teatro della tragedia del naufragio della nave "Concordia", in questo periodo, di solito vedevo i traghetti vuoti, al massimo con poche decine di passeggeri, i soliti isolani che abitano in inverno a Grosseto ed ogni tanto rientrano per dare una controllata alle loro proprietà sull'isola.
Da quando è avvenuto il naufragio tutto è cambiato, i traghetti sono pieni, sembra estate, all'inizio speravo in una lenta diminuzione di tale fenomeno, macché, con il passare del tempo è in forte aumento, turisti giornalieri che vanno a vedere il cetaceo ferito mortalmente, con ancora al suo interno, presumibilmente delle vittime disperse, li sento, sembrano i classici vacanzieri della domenica, che vanno, armati di macchine fotografiche, ad immortalare i monumenti nelle città d'arte. Qui è diverso, si fanno fotografare con alle spalle la sagoma della nave, come per far sapere al mondo, che la loro caccia ha dato esito positivo, la preda è in bella mostra alle loro spalle.
Mi vergogno per loro.
l'autore alta marea ha riportato queste note sull'opera
Riferita alla grande massa dei "turisti" che vanno a farsi fotografare con alle spalle il relitto della nave Concordia.