strano...
piu' si diventa grandi e più si apprezzano le fiabe
c'era una volta...
mi infilo gli occhiali e comincio a raccontare...
caro pc almeno tu mi puoi ascoltare quando ti trasformi in piano e le mani danzano su questa tastiera vicino... lontano
abitavo in un paese e prendere la corriera per arrivare a pesaro alla standa era gia' una festa
mi ricordo l'attesa... il viaggio... l'arrivo la citta' che al cospetto del paese sembrava cosi' grande... il traffico i rumori la gente
i colori dentro le vetrine del centro e le carte stagnole delle uova in fila nel supermercato
ma c'era sempre qualcosa di più importante da comperare il pane le scarpe i vestiti
-la prima barbie l'ho avuta a trent'anni con mia figlia che neanche le piaceva...-
e poi si ritornava a casa con quella musica nel cuore l'attesa
e il mattino di pasqua sorpresa!
arrivava la nonna da pesaro con le uova della standa...
e dopo pranzo si rompeva il guscio dentro il quale navigavano i sogni e la fantasia...
io sceglievo l'uovo che suonava di piu'... si sbatteva prima... un po' di delusione... affogata nel fondente del cioccolato... ancora quello al latte nelle uova non l'avevano inventato...
oggi hanno inventato di tutto... e le sorprese sono davvero grandi...
e che oggi forse la vera sorpresa o la vera delusione è non avere sorprese...
ma i bambini non hanno più tempo per le fiabe... e la fantasia allora... fugge via
qui finisce la favola vita mia
Buona Pasqua ancora amico virtuale e scusami... se parlo troppo
se parlo forte se grido piano... vicino... lontano...